
È un dibattito che negli ultimi giorni ha incendiato social e bar sport: Pio Esposito o Francesco Camarda, giovani promesse di Inter e Milan, chi è il vero centravanti del futuro italiano? Se lo è chiesta anche la Gazzetta dello Sport, che ha messo a paragone i due talenti. Entrambi giovanissimi, già protagonisti in Serie A e destinati, forse, a sfidarsi un giorno nel derby di Milano e a vestire insieme la maglia azzurra.
Toni, Vieri, Benzema, Inzaghi, Prati. Cercando forzatamente un accostamento col passato tra Esposito e Camarda, nel tempo sono emersi decine di nomi. I più calzanti, con le dovute proporzioni, forse portano a Vieri per Esposito e Benzema per Camarda
— Zelus (@garante_il) October 15, 2025
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Il punto di partenza è che si tratta di due attaccanti diversi, separati da tre anni d’età, con percorsi e caratteristiche non sovrapponibili. L’obiettivo del confronto non è decretare un vincitore, ma capire chi sono oggi, chi possono diventare e cosa manca a entrambi per compiere il salto definitivo.
Sul piano dell’esperienza, i tre anni di differenza pesano. Esposito, oggi 20enne, ha debuttato tra i professionisti molto prima e ha già alle spalle un campionato da protagonista: 19 gol in 39 presenze complessive con lo Spezia, più altri 3 nella stagione precedente. In totale, il suo bottino parla di 63 gol in 169 partite. (continua dopo la foto)

Camarda, 17 anni, ha vissuto un percorso più turbolento nel Milan Futuro, con 5 gol in 18 gare, per un totale di 22 reti in 89 partite. Ma nei numeri della Nazionale giovanile è lui ad avere la meglio: 29 gol in 45 presenze contro i 14 in 38 di Esposito, che però gioca già nella Nazionale maggiore.
Tecnicamente, Camarda appare più pulito nel tocco e più istintivo nella giocata rischiosa. Esposito, invece, si distingue per il lavoro per la squadra: sponde, appoggi e protezione del pallone grazie a una stazza imponente (oltre 1,90).
Entrambi mostrano una personalità forte, e non hanno paura del campo. Camarda non ha tremato neppure all’esordio in Serie A a 15 anni e 8 mesi, record assoluto del nostro campionato. Esposito, dal canto suo, ha dimostrato il suo valore trasferendosi a La Spezia a 18 anni per farsi le ossa, prima di guadagnarsi un ruolo stabile nell’Inter.
Il limite principale? Per Esposito, la freddezza sotto porta: qualche errore di troppo davanti al portiere, anche in azzurro. Per Camarda, invece, serve tempo per completarsi fisicamente, ma a 17 anni ha tutto il tempo del mondo. (continua dopo la foto)

I paragoni si sprecano: Vieri, Toni, Benzema, Inzaghi. Forse i più azzeccati sono proprio Vieri per Esposito – il centravanti potente e generoso – e Benzema per Camarda, elegante e intelligente nei movimenti.
La verità, però, è che Esposito e Camarda sono semplicemente se stessi. Due talenti puri, due percorsi in costruzione, due storie ancora tutte da scrivere. Il calcio italiano farebbe bene a lasciarli crescere, senza trasformare un confronto tecnico in una rivalità prematura.
Perché, se tutto andrà come deve, tra qualche anno potrebbero giocare insieme in azzurro. E sappiamo quanto l’Italia abbia bisogno di nuovi talenti.
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