Leone XIV, una scelta simbolica (e affettuosa)
Ma la scelta del nome Leone nasconde anche una nota personale e affettuosa. Come ha ricordato sempre il cardinale Nemet, Leone XIII da giovane frequentava una parrocchia romana affidata agli agostiniani, lo stesso ordine a cui appartiene il nuovo pontefice. Un filo sottile ma significativo, che unisce biografie, spiritualità e simboli. E anche un po’ di umorismo ecclesiastico non guasta. (continua a leggere dopo le foto)

Il Leone e i lupi
Nemet chiude la sua intervista con una battuta che, tra le righe, dice molto: “Fino ad ora c’era Francesco che parlava con i lupi. Ora abbiamo un Leone. Che i lupi, forse, li caccerà.” Una frase che suona come un auspicio, ma anche come un’indicazione di stile. Se Papa Francesco ha incarnato la misericordia del pastore, Leone XIV potrebbe invece incarnare il vigore del riformatore. Con lo sguardo attento alla giustizia, e magari anche qualche ruggito in più.
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