
MotoGP, Francesco Bagnaia arriva a Phillip Island con un carico di incognite, in vista del Gran Premio di Australia della MotoGP. Il pilota torinese della Ducati ha parlato delle difficoltà incontrate a Mandalika e della sua ambizione di conquistare il secondo posto nel Mondiale. Ma è anche parso molto nervoso, e dalle sua parole si capisce che i problemi con il team Ducati covano sotto la cenere.
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Pecco viaggia verso il termine di una stagione complicata, segnata da incomprensioni, scarso feeling con la moto e problemi tecnici che Bagnaia spera siano finalmente risolti dal team. Sì, perché il pilota è molto chiaro quando si tratta di trovare un responsabile della sua stagione deludente: “Senza la moto non si vince“, ha affermato con tono caustico. (continua dopo la foto)

Sembra un’ovvietà, ma non è così: è il grido di dolore di un pilota stanco dei fallimenti e convinto di non esserne il primo responsabile. Nonostante le dichiarazioni di segno inverso, il rapporto con il team di Borgo Panigale, che ha di fatto scelto Marc Marquez come suo alfiere quest’anno, non è del tutto sereno. E non potrebbe essere altrimenti.
“A Mandalika è stata veramente dura. Abbiamo una riunione col team, spero abbiano trovato la strada”, ha spiegato Bagnaia. Riguardo al Mondiale, il torinese ha sottolineato come tutto dipenda dalla performance della moto: “Qui in Australia, se l’anteriore non è stabile, la pista diventa un incubo”.
Sull’ultimo chiarimento con la Ducati dopo i problemi stagionali, Bagnaia è netto: “Abbiamo parlato, ma non cambia niente. Lavoriamo per la stessa squadra e dobbiamo andare avanti nella stessa direzione. Mi sono stufato di parlare di aspetti tecnici, di questo dovete discutere con chi è a capo del progetto”.
Il tracciato a sud di Melbourne non facilita le cose: “Sappiamo che l’Australia va presa un po’ con le pinze, è una pista in cui bisogna essere a posto. Se si dovessero ripresentare i problemi dell’Indonesia, sarebbe abbastanza complicata. Mentre se riuscissimo a risolverli, potrebbe essere un buon weekend. Senza considerare vento e condizioni climatiche, che sono sempre un po’ un’incognita qui”.
Bagnaia conferma quindi come il suo destino per il secondo posto in campionato sia strettamente legato alla stabilità e alla performance della Ducati, in uno dei circuiti più insidiosi del calendario. Ma le sue parole suonano anche come monito per il futuro: perché difficilmente il pilota torinese accetterà di vivere un’altra stagione da comprimario.
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