
La vittoria è netta, storica, memorabile. Mathieu van der Poel ha scolpito il suo nome nella leggenda, vincendo per la terza volta consecutiva la Parigi-Roubaix, impresa riuscita prima solo al nostro Francesco Moser, fra il ’78 e l’80. Ma stavolta, alla fatica del pavé si è aggiunto un episodio inquietante: una borraccia lanciata da uno spettatore ha colpito in pieno volto il campione olandese.
L'uomo che aveva tirato una borraccia a Van der Poel si presenta in commissariato: "Dispiaciuto" #VanderPoel https://t.co/ecJbHpU2QZ
— SportMediaset.it (@sportmediaset) April 14, 2025
È successo a circa 33 chilometri dal traguardo, nella famigerata tratta di Templeuve-L’Epinette. Van der Poel era lanciato a tutta, e stava spingendo per mantenere il margine su Tadej Pogacar dopo un problema meccanico risolto con un repentino cambio bici. E proprio lì, tra urla, polvere e sassi volanti, una borraccia piena è stata lanciata sul suo volto.
“Mi ha fatto male. Era piena. Se mi avesse colpito il naso me lo avrebbe rotto”, ha raccontato dopo l’arrivo, ancora scosso. Ma determinato: “Questo è stato tentato omicidio. Non può passare inosservato. È ben diverso dal lanciare una birra per festeggiare. È un atto violento, volontario, pericoloso.”
Van der Poel non ha perso lucidità e ha portato a casa una delle sue vittorie più belle, ma dopo la gara ha parlato chiaro: non lascerà cadere la questione: “Spero davvero che la polizia lo identifichi. Penso ci debba essere un procedimento giudiziario. Se l’UCI non prenderà provvedimenti, lo faremo noi dell’Alpecin-Deceuninck come squadra. È troppo pericoloso lasciar correre cose del genere. I corridori non possono più essere bersagli”.
Van der Poel, lo spettatore si è costituito stamattina
Parole che hanno trovato risposta, poche ore dopo. Questa mattina, infatti, l’uomo che ha lanciato la borraccia si è presentato spontaneamente alla polizia delle Fiandre Occidentali. Si tratta di uno spettatore belga, sulla cinquantina, che ha dichiarato di essere “profondamente dispiaciuto e pentito” per il gesto.
Ora l’uomo sarà ora ascoltato dagli inquirenti, che valuteranno se procedere per lesioni volontarie aggravate o altri capi d’accusa. Non è chiaro il motivo che ha spinto il 50enne a un gesto così assurdo. Ma quel che è certo è che il ciclismo, già segnato da cadute causate da tifosi imprudenti, non può più permettersi simili follie.
Van der Poel ha scritto un’altra pagina indelebile della sua carriera. Primo con distacco, davanti a Tadej Pogacar e Mads Pedersen, ha dominato con potenza, classe e nervi d’acciaio. Una prestazione da manuale, capace di resistere anche alla follia di un’azione davvero insensata, che avrebbe potuto provocare danni ben più gravi al campione.
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