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Omicidio di Garlasco, salta fuori l’intercettazione inedita di Andrea Sempio: cosa si è scoperto

Le chiamate a casa Poggi

Tra gli indizi contro Andrea Sempio ci sono anche le telefonate che l’allora 19enne aveva fatto a casa Poggi nei giorni precedenti al delitto, comprese alcune chiamate notturne. L’uomo ha spiegato che quelle chiamate non le ha fatte lui, aveva prestato il cellulare a Marco. Le altre chiamate le giustificherà ai pm con un errore di invio del numero, invece che contattare Marco al cellulare avrebbe chiamato alla villetta. “Tra il 7 e l’8 agosto ho provato più volte a contattare Marco sul cellulare, ma non ci sono riuscito anche perché so che nella zona dove andavano (in vacanza, ndr) c’era poca copertura”, ha spiegato Una contraddizione, visto che sosteneva di non sapere neppure che l’amico fosse partito. Ora che Andrea Sempio è di nuovo indagato, gli inquirenti verificheranno non solo l’alibi ma anche la questione Dna. (Continua dopo le foto)

Il Dna trovato sotto le unghie della vittima

Oggi, giovedì 13 marzo 2025, Andrea Sempio è stato sottoposto coattivamente al prelievo del tampone salivare da confrontare con il Dna ignoto rilevato sulle unghie della vittima. Il 10 febbraio 2017, Sempio aveva spiegato agli inquirenti come potrebbe essere finito il suo Dna sulle unghie di Chiara Poggi. “All’epoca andavo almeno due o tre volte a settimana a casa sua a giocare ai videogiochi. Giocavamo (lui e Marco Poggi, ndr) nel salottino della casa, dove c’era la consolle, oppure sul computer che era posizionato in camera di Chiara, utilizzando in modo alterno sia la tastiera che il mouse. Credo che l’ultima volta che siamo andati a giocare in camera di Chiara sul computer risalga a due o tre giorni prima della partenza di Marco”. L’indomani Sempio straparla da solo, in macchina: “Questa merda di Dna, ma cosa state dicendo. Ma il fatto è che ormai alla gente piace discutere su quello perché se tu parti dal presupposto che c’è il mio Dna allora puoi discutere su tante cose, come c’è rimasto se non c’è rimasto, come ha fatto a trasmettersi se è vero che può essere rimasto, se era un’aggressione se era sopra se era sotto. C’è in ballo trent’anni di galera”, le sue parole.

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