
Nuoto, le disavventure di Benedetta Pilato e Chiara Tarantino all’aeroporto di Singapore hanno scosso il mondo del nuoto azzurro, sollevando un’onda di polemiche e interrogativi. Due atlete di punta protagoniste di un episodio che ha del paradossale: il furto di tre boccette di profumo. Un gesto che ha avuto una risonanza mediatica impressionante, causando un danno d’immagine notevole al movimento e alle atlete stesse.
#Pilato e #Tarantino, parte l'inchiesta della Procura: dove sono ora e cosa rischiano le azzurre https://t.co/23MM3XbMK9
— Corriere dello Sport (@CorSport) September 3, 2025
Ora, mentre le conseguenze disciplinari sono ancora incerte, la vicenda si sposta in Italia, dove entrambe le nuotatrici dovranno affrontare i loro corpi militari e la giustizia sportiva. Per Chiara Tarantino, l’immediato futuro è legato a una serie di colloqui. La nuotatrice rimarrà nel centro sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano, in attesa di spiegare ai suoi comandanti i motivi che l’hanno portata a compiere il grave gesto Singapore.
Tutto ruota intorno alla sua versione dei fatti, che verosimilmente confermerà quella già fornita agli inquirenti singaporiani, dove la sua ammissione di colpa ha evitato una condanna per furto. Questo precedente sarà un punto a favore, ma la nuotatrice dovrà riconoscere l’errore e sperare che la punizione sia solo un richiamo ufficiale, senza l’allontanamento dal gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.
A complicare il quadro, c’è l’intervento della Procura Federale guidata da Angelo Sammarco. A breve, sia Chiara, sia Benedetta saranno convocate per rispondere di comportamenti “tutt’altro che esemplari”. Le decisioni della Finanza e della Procura potrebbero influenzarsi a vicenda, ma è probabile che l’organo disciplinare opti per una squalifica a tempo.
Una punizione che servirebbe anche a dare l’esempio e che potrebbe mettere a rischio la loro partecipazione a competizioni future come gli Europei.
Nuoto, si aspettano le decisioni su Pilato e Tarantino
Un altro nodo da sciogliere riguarda la posizione di Benedetta Pilato. L’ex campionessa mondiale si è sempre difesa, sostenendo la sua innocenza e dichiarando di “starò più attenta alle persone di cui mi circondo“. Una linea difensiva che potrebbe scontrarsi con la versione della Tarantino, che non ci starebbe a passare come l’unica responsabile.
Anche Pilato, però, aveva ammesso le sue colpe alle autorità di Singapore. Ma lo avrebbe fatto per uscire indenne dalla stato di fermo. La decisione di ammettere tutto per evitare conseguenze più pesanti ha assunto una profonda rilevanza.
La vicenda ha già avuto ripercussioni interne, con i rapporti tra le compagne incrinati, ma il commissario tecnico Cesare Butini è stato chiaro: “Hanno causato un danno al nuoto italiano, un fatto grave“. Ora spetta alle istituzioni prendere una decisione in tempi rapidi, poiché la stagione agonistica incalza e bisogna ristabilire la serenità per l’intero gruppo.
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