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Nba, i Thunder scrivono la storia: ora le finali di Conference, pronostici in bilico

NBA, in una Gara 7 infuocata al Paycom Center, i giovani Thunder scatenano tutta la loro fame e la loro energia contro i Nuggets arrivati stanchi, acciaccati e falcidiati dagli infortuni. Oklahoma City torna alla finale della Western Conference per la prima volta dal 2016, con un urlo che scuote il cuore del Midwest. Una corsa travolgente verso un sogno che ora prende forma.

Il risultato: Oklahoma Thunder – Detroit Nuggets 125-93 (Serie chiusa 4-3)

I Thunder partono male, vanno sotto anche di 11 punti nel primo quarto, mentre Christian Braun si accende con 7 punti in 3 minuti e i Nuggets toccano il 21-10. Ma è solo il canto del cigno di una squadra che ha dato tutto, troppo presto. La reazione di OKC è devastante: difesa aggressiva, rapidità, transizione letale. E quando iniziano a entrare anche i tiri, si capisce che la partita ha cambiato padrone.

Alex Caruso, signore della difesa, viene messo addosso persino a Nikola Jokic – sì, un esterno su un centro due volte MVP – e riesce a contenerlo meglio dei lunghi titolari. Intanto Jalen Williams, dopo una Gara 6 vissuta in ombra, gioca un secondo quarto da protagonista assoluto. Canestro del sorpasso sul 27-26, poi scorribande, triple, energia. Si arriva al 60-46 all’intervallo con Denver già con 12 palle perse sul groppone.

La verità è che Denver non ne ha più. Gioca con Aaron Gordon stirato e Michael Porter con un braccio solo. Jamal Murray è impalpabile. Coach Adelman prova a spremere ogni goccia dai suoi veterani, ma il talento non basta quando la coperta è corta come quella dei Nuggets, che dalla panchina tirano fuori solo giocatori da G-League. La scommessa su Watson e Strawther si rivela un boomerang.

Jokic ci prova, eccome se ci prova: 17 punti nel primo tempo, ma non può fare anche il venditore di hot dog e il dj all’intervallo. E quando nel terzo periodo arriva la schiacciata di Cason Wallace in faccia al Joker, di mano sinistra, il pubblico esplode: game over. Si vola fino al +32, partita chiusa e sogni Thunder che prendono quota.

Shai Gilgeous-Alexander, calma olimpica e killer instinct, aspetta il suo momento. Non forza, non esagera, ma quando la partita è in ghiaccio gonfia le sue cifre come un grande, chiudendo da MVP e vincendo lo scontro diretto con Jokic laddove conta davvero: nel risultato.

La Western Conference Finals sono alle porte: OKC-Minnesota si apre martedì 20 maggio (2.30 italiane del mercoledì) sempre al Paycom Center. Contro i Timberwolves servirà un altro livello, perché non sono stanchi e hanno fame quanto i Thunder. Ma una cosa è certa: Oklahoma City è tornata, e vuole prendersi tutto.

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