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Natisone, chiuse le indagini: le accuse della procura. “Perchè sono morti i ragazzi”

Chiuse le indagini: chi sono gli indagati

Con la chiusura delle indagini preliminari, la Procura ha notificato l’avviso di conclusione alle quattro persone coinvolte. Gli indagati avranno ora venti giorni per presentare memorie difensive, chiedere di essere interrogati o rilasciare dichiarazioni spontanee. Successivamente, la Procura deciderà se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio. 

Nel registro degli indagati sono stati iscritti tre vigili del fuoco e un infermiere: Andrea Lavia, di 60 anni, di Fagagna; Luca Mauro, di 49 anni, di Latisana; ed Enrico Signor, di 58 anni, di Udine, tutti e tre pompieri in servizio nella sala operativa del comando provinciale di Udine nelle drammatiche fasi del salvataggio, non riuscito, dei tre ragazzi; il quarto indagato è Michele Nonino, di 40 anni, di San Giovanni al Natisone, in servizio in quelle stesse circostanze nella centrale Sores di Palmanova.

(continua dopo la foto)

Reazioni della comunità locale

La comunità di Udine e delle aree circostanti è profondamente scossa dalla tragedia. Numerose sono state le manifestazioni di cordoglio per le famiglie delle vittime, accompagnate da richieste di giustizia e chiarimenti sulle dinamiche dell’incidente. Le accuse mosse dalla Procura hanno alimentato il dibattito pubblico sulla sicurezza dei luoghi naturali e sull’efficienza dei servizi di emergenza.

Dal punto di vista legale, il reato di omicidio colposo implica la causazione della morte di una persona per negligenza, imprudenza o imperizia. Se riconosciuti colpevoli, gli indagati potrebbero affrontare pene detentive e sanzioni accessorie. Il procedimento giudiziario dovrà accertare se le condotte contestate abbiano effettivamente contribuito al tragico esito e se vi siano state violazioni dei protocolli operativi.

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