
Non bastava la pesantissima sconfitta per 6-2 contro il Psv, che ha lasciato ferite profonde nel morale del Napoli. Ora a scuotere ulteriormente l’ambiente azzurro ci pensa Noa Lang, deluso e amareggiato per lo scarso impiego e per un rapporto mai realmente decollato con Antonio Conte.
Perché Conte non schiera Noah Lang e David Neres? https://t.co/bO5TO1d3uN
— Corriere Azzurro (@CorrAzzurro) October 3, 2025
L’esterno olandese, arrivato in estate proprio dal Psv Eindhoven, ha lasciato trasparire tutta la sua frustrazione ai media locali: “Ogni calciatore vuole giocare. Non so cos’altro fare. È meglio non dire nulla. Ho firmato un contratto qui e devo accettarlo così com’è. Non ho altra scelta”.
Le sue parole certificano una situazione ai limiti, segno di un malcontento che monta da settimane. I numeri sono eloquenti: appena 110 minuti giocati tra campionato e Champions League, distribuiti in sei presenze. Contro il Psv, la sua ex squadra, Conte gli ha concesso 32 minuti, il suo impiego più lungo da inizio stagione – ma troppo poco per invertire la tendenza.
Lang non ha nascosto la distanza con il tecnico salentino, ma ancora più rumore provoca il giudizio spietato sulla squadra: “Con Conte ho parlato solo una volta, ma ora la partita è più rilevante. Quello che abbiamo fatto è stato scandaloso. Siamo stati semplicemente surclassati”. (continua dopo la foto)

Una dichiarazione che riflette il clima teso nello spogliatoio e il divario crescente tra le aspettative del giocatore e le scelte tattiche dell’allenatore. Conte, infatti, ha optato per un sistema di gioco più chiuso, con quattro centrocampisti e senza esterni puri, scelta che ha tagliato fuori sia Lang che David Neres.
Nel momento più complicato della stagione, con un gruppo scosso dalla disfatta europea, la delusione di Lang rischia di diventare una nuova mina interna per Conte. L’olandese si sente ai margini, il dialogo con l’allenatore è pressoché nullo e la fiducia sembra svanita.
Quella che doveva essere un’avventura entusiasmante per entrambi sta ora diventando una battaglia di incomprensioni, che peggiora la situazione di un Napoli che fatica a trovare la sua nuova identità dopo un mercato importante, ma che evidentemente ha rotto equilibri consolidati.
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