 
          Luciano Spalletti ha provato a tendere la mano a Napoli, ma la città non sembra pronta a perdonarlo. Nella conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore della Juventus, il tecnico toscano ha spiegato di avere “Napoli nel cuore”, ribadendo di non aver mai rinnegato l’esperienza che lo ha portato allo scudetto del 2023. Ma a poco sono servite le sue parole: i tifosi azzurri hanno reagito con rabbia e amarezza.
La reazione dei tifosi partenopei a Spalletti⚽️⬇️
— InterNews24 (@news24_inter) October 31, 2025
Lo striscione per il tecnico della Juve 😱https://t.co/Taj4BSNaRN
Sul Ponte della Sanità, una delle zone più popolari e identitarie della città, è apparso uno striscione con un messaggio durissimo: “Uomini infami, destini infami”. Una frase che riassume perfettamente il senso di tradimento di una parte del tifo napoletano, che non perdona la scelta di Spalletti di sedersi sulla panchina della Juventus, una delle rivali storiche del Napoli.
Il gruppo organizzato Anima Azzurra ha rincarato la dose con un post su Instagram: “Infame perché sei falso, infame perché sei traditore. Infame perché neanche tu hai capito tutto il nostro amore”. Un attacco diretto, accompagnato da decine di commenti di sostegno da parte dei tifosi.
Spalletti ha cercato di chiarire alcune frasi pronunciate in passato, in particolare quella sulla tuta del Napoli, diventata ormai celebre: “Mi riferivo solo alla stagione immediatamente successiva allo scudetto, e infatti ho rifiutato diverse proposte. Ma dopo quella stagione era naturale pensare ad altre esperienze, non potevo smettere di allenare dopo Napoli”. (continua dopo la foto)

Poi un dettaglio simbolico per mostrare il suo legame con la città: “Nei test medici mi sono fatto estrarre il sangue dall’altro braccio perché non volevo fosse toccato quello del tatuaggio del Napoli”.
Parole che trasudano affetto, ma che difficilmente riusciranno a calmare un popolo che si sente tradito. Per molti tifosi, l’allenatore che aveva regalato il sogno tricolore è diventato ora la fonte di una feroce delusione. Ed è una ferita aperta che difficilmente si potrà rimarginare.
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