
Fino a poche ore fa sembrava che lo scudetto fosse già in valigia, con l’etichetta “Napoli” ben incollata. Ma la primavera del calcio è strana, e basta un’increspatura – un pareggio imprevisto, un infortunio inatteso – per rimescolare le carte e per cambiare gli umori dei protagonisti. O un’impresa in Champions per restituire entusiasmo.
Incredibile scivolone del Napoli che si fa raggiungere in casa dal Genoa all’84’ e adesso dovrà obbligatoriamente vincere contro Parma e Cagliari per vincere lo scudetto senza dover vedere i risultati dell’Inter.
— CALCIATORI BRUTTI (@CB_Ignoranza) May 11, 2025
Scuole chiuse a Milano. pic.twitter.com/WOO0z3bCs1
L’imprevisto ha colpito il Napoli di Antonio Conte, che contro il Genoa ha speso l’ultimo bonus disponibile: ora l’Inter, rincuorata e galvanizzata dalla qualificazione alla finale di Champions, è di nuovo sul pezzo. Certo, dipenderà tutto dai partenopei: con due vittorie il titolo sarà loro. Ma un po’ di timore ora serpeggia, dopo la frenata inattesa al Maradona.
Paolo Condò, in un’analisi pubblicata sul Corriere della Sera, spiega perché ora l’esito finale è più incerto: il pareggio partenopeo ha ridotto a un solo punto il vantaggio sui nerazzurri, e i margini si fanno sottilissimi. La trasferta di Parma, domenica prossima, ora desta qualche preoccupazione: sarebbe stato ben diverso affrontarla con due risultati su tre a disposizione. (continua dopo la foto)

“È un Napoli che ha perso pezzi“, nota Condò, “e l’ultima partita, la numero 39 della stagione, lo ha inchiodato ai suoi limiti”. In effetti, l’infortunio di Lobotka, rischiato con il Genoa ma costretto a uscire dopo pochi minuti di gioco, si è aggiunto a quello di Buongiorno.
La decisione di mandare in campo il regista nonostante non fosse in condizioni ottimali ha rivelato una realtà cruda: Conte si fida poco delle alternative. Il recupero di Neres non si è rivelato tale, visto che il giocatore è entrato solo per pochi minuti quando gli azzurri cercavano disperatamente il gol vittoria.
In questo scenario, con un Napoli che sembra spossato nonostante abbia disputato solo il campionato e, soprattutto, frenato dalla tensione che coglie gli atleti stanchi in vista del traguardo. Così ogni gara si trasforma in una scalata. E in questo thriller sportivo possono essere i particolari a fare la differenza. Quel che è certo, è che ora il Napoli soffre d’ansia.
Napoli e Inter, un finale emozionante
Dall’altra parte, l’Inter non si ferma, nonostante le gambe pesanti e le fatiche di Champions. A Torino, sotto una tempesta apocalittica, i nerazzurri hanno schierato la squadra “di riserva“, con Bastoni unico titolare in campo. Eppure, nonostante un buon Torino, molto aggressivo in alcuni tratti della gara, la squadra ha portato a casa i 3 punti con una certa sicurezza.
Martinez, il sostituto dell’eroe di Coppa Yann Sommer, ha effettuato una parata eccezionale al momento giusto. Il giovane polacco Zalewski, schierato nell’insolito ruolo di mezzala, ha giocato un’ottima partita e segnato un gol di classe pura: Inzaghi si è fidato delle sue seconde linee ed è stato ripagato: anche Asslani è andato in gol, mentre Taremi si è procurato il rigore del 2-0.
Era la gara numero 56 per i nerazzurri, ma sembravano più freschi dei granata. Una circostanza favorita dalla presenza in campo di tutti i giocatori con minore minutaggio in stagione, ma anche e soprattutto, secondo Condò, dall’entusiasmo e dalla fiducia trasmessi dalla favolosa impresa contro una top europea come il Barcellona.
Essere arrivati in finale di Champions ha galvanizzato tutti: giocatori, staff, dirigenza. Condò sottolinea come, abituata a cercare il dominio, stavolta l’Inter abbia sfoderato una prestazione europea, ordinata e cinica, tenendo a bada il Torino senza fronzoli: “Tignosa dietro, rapida ed efficace nel ribaltamento”. (continua dopo la foto)

La finale di Champions col Psg, fissata tra 19 giorni, ha ricaricato l’ambiente. Non solo: ha ridisegnato le gerarchie psicologiche del campionato. Condò nota anche come il Barcellona, nel Clasico contro il Real, abbia replicato le magie viste a San Siro, vincendo 4-3 e mettendo le mani sulla Liga: tutto ciò ingigantisce l’impresa nerazzurra contro i blaugrana.
Ora all’Inter restano due gare. Una sarà difficile, l’altra dipenderà dalla situazione punti: il Napoli gioca l’ultima in casa con il Cagliari e lì, veramente, contro una squadra che quasi sicuramente sarà già salva, difficilmente si farà sfuggire il bottino pieno.
Ma Inzaghi non molla, perché sa che il Napoli non può permettersi nemmeno un passo falso e che anche nello spogliatoio azzurro gli umori sono cambiati. Nonostante questo, lo scudetto è ancora fra le mani dei partenopei e di Conte, che restano i grandi favoriti per la vittoria finale. La differenza, ora, potrebbero farla l’entusiasmo, o la stanchezza. Gli ultimi 180 minuti ci daranno tutte le risposte.
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