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Napoli, cento milioni che non rendono: i flop del mercato che preoccupano Conte

Un’estate da cento milioni di euro avrebbe dovuto ridisegnare il volto del Napoli. Invece, a ottobre inoltrato, stanno crescendo le perplessità su un mercato importante che, per ora, non ha portato vantaggi, anzi: il contrario. I nuovi innesti voluti per rilanciare la squadra faticano a imporsi, e quella che doveva essere una rivoluzione si è trasformata in una collezione di interrogativi.

Ci si chiede se Lucca diventerà mai un centravanti decisivo, se Beukema, pagato 32 milioni, riuscirà finalmente a imporsi in difesa, e se Lang, acquistato per 25 milioni, troverà spazio in un tridente che sembra non averlo ancora compreso nelle sue potenzialità.

In questo scenario, il pensiero corre inevitabilmente a chi non c’è più: Elmas, con Spalletti, entrava e risolveva. Ora, in un Napoli che cerca ancora un’identità, è diventato un comprimario, un’aggiunta dell’ultimo minuto che non ha ancora inciso. (continua dopo la foto)

Al di là delle tre sconfitte contro City, Milan e Torino, il problema è la mancanza d’impatto dei nuovi volti, ma con alcune differenze. De Bruyne, pur non ai livelli dei tempi migliori, garantisce un rendimento solido e continua a essere un faro. Hojlund, con 26 gol in due anni tra Premier e coppe, resta una certezza.

Ma al Napoli manca l’effetto sorpresa. L’arma che doveva essere Lang, arrivato per dare imprevedibilità e profondità, è per ora poco utilizzata. Pochi minuti in campo, un gol annullato dal Var a Torino e un inserimento che sembra ancora in corso. A Eindhoven, dove ha vinto due titoli, ritroverà il suo passato: ma il presente dice che partirà probabilmente dalla panchina.

Beukema, corteggiato a lungo e pagato a peso d’oro, non ha ancora mostrato autorità e leadership. La difesa, orfana di Rrahmani e Buongiorno, ha sofferto e perso certezze. Gli errori sono collettivi, ma il centrale olandese non è ancora diventato il punto di riferimento atteso.

E poi c’è Lucca, il gigante da due metri e un centimetro, che paga il peso della responsabilità. Essere il vice di Hojlund dopo averlo fatto con Lukaku non è facile. Un solo gol, a Pisa, di pregevole fattura, ma troppo poco per un investimento simile. A Udine, dove aveva segnato 14 reti, sembrava un dominatore: ora fatica persino a ritagliarsi lo spazio giusto nell’area avversaria. (continua dopo la foto)

L’ultimo arrivato, Elmas, è stato un acquisto last minute. Doveva servire ad allungare la rosa, soprattutto in vista della Coppa d’Africa che priverà Conte di Anguissa, ma il suo ruolo è rimasto marginale. Con Spalletti era un jolly da sei gol in campionato, oggi è una comparsa di lusso.

Le strategie del club sono cambiate dopo l’infortunio di Lukaku, che ha obbligato il Napoli a concentrarsi sull’attacco, lasciando scoperto il centrocampo. Il risultato è una squadra che, nonostante il talento, non decolla e si interroga su come uscire da quella che sembra proprio una piccola crisi. Sta a Conte trovare la quadra.

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