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MotoGp, le due anime in contrasto della Ducati: Marquez decolla, Bagnaia cerca se stesso

MotoGP, dopo i primi Gran Premi, segnati dal dominio delle Ducati interrotto solo dalla vittoria di Zarco in Francia, si può cominciare a trarre qualche conclusione su quanto visto sinora. E quello che emerge all’interno del team italiano è un’anima divisa in due, spezzata fra il trionfo e il tormento. E tutto ruota attorno alla stagione dei due piloti di punta.

Terra rossa, come la pista, come la faccia impolverata di Francesco Bagnaia dopo due cadute consecutive a Le Mans. La metafora si fa reale, e la realtà dice che la bilancia del progetto Ducati oggi pende nettamente verso Marc Marquez. Il talento spagnolo, con la sua gara intelligente e conservativa, ha messo in ombra il campione italiano. E lo ha fatto proprio nel weekend in cui Pecco è finito a terra due volte, lasciando il paddock con molti interrogativi e il morale sotto i pedali.

Non è solo una questione di punti in classifica, dove Marquez ha scavato un solco evidente tra sé e Bagnaia, ma di centralità tecnica e strategica all’interno del box Ducati. E non si tratta più solo di sensazioni: nel weekend francese, i segnali sono arrivati anche dai vertici del team. Davide Tardozzi e Gigi Dall’Igna non hanno fatto sconti, lasciando intendere che per Pecco è arrivato il momento di dimostrare non solo talento, ma anche adattabilità, maturità e spirito di squadra.

Marquez, invece, è entrato perfettamente nel cuore del progetto: ha fatto suo il nuovo telaio, ha saputo leggere le circostanze “pazze” della gara domenicale e, soprattutto, ha saputo accontentarsi. Sì, perché il suo secondo posto, ottenuto senza rischiare, è stato un segnale potente di intelligenza sportiva e visione a lungo termine. In meno di un’ora, ha messo insieme risultato e messaggio: la Ducati può fidarsi di lui. Anzi, deve farlo.

Bagnaia resta un patrimonio prezioso per la squadra italiana. Ma ora va difeso anche da se stesso. Il rischio è che venga inghiottito da un’inerzia negativa e da un team che, pur riconoscendone il valore, visti anche i risultati ottenuti sinora ha spostato il baricentro verso lo spagnolo.

MotoGP, le due anime divise della Ducati

Il silenzio di Pecco dopo Le Mans, le dichiarazioni affidate ai manager, fanno pensare a un momento di disconnessione emotiva. E in MotoGP, quando stacchi la spina, la pista non perdona. E quando Pecco ha parlato, è stato anche peggio: niente feeling con la moto e un atteggiamento negativo che non è passato inosservato.

Il prossimo GP in Gran Bretagna sarà uno snodo decisivo. Non solo per la classifica, ma per definire una volta per tutte i ruoli interni alla Ducati. Per Bagnaia, sarà l’occasione per recuperare fiducia e per dimostrare il suo valore. e anche ricordare a tutti perché ha vinto un campionato del mondo ed è arrivato secondo l’anno successivo.

Gli episodi contano, e finora hanno colpito tanto lui quanto Marquez. Ma la tendenza è inconfutabile: lo spagnolo è in ascesa, Pecco in caduta. Sta a lui – e solo a lui – riaccendere il motore giusto. Prima che sia troppo tardi.

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