
Alvaro Morata ha detto sì al Como, ma il suo trasferimento in riva al Lago resta congelato. L’attaccante spagnolo, 32 anni, si trova infatti ancora in ritiro con il Galatasaray, nonostante avesse chiesto di essere esonerato dalla convocazione in attesa di sviluppi. Ma gli sviluppi, per ora, non arrivano.
🚨Situazione Alvaro #Morata: il #Galatasary l’obbliga a tornare, lui vuole andare via
— Milanisti Channel (@MChannel1899) July 15, 2025
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La situazione è più intricata di quanto sembri: il Galatasaray ha in mano un prestito fino al 2026, accordo firmato lo scorso inverno grazie a una triangolazione con il Milan, e non intende liberare il giocatore. Anche perché, in assenza di Mauro Icardi – alle prese con un lungo recupero da un grave infortunio al ginocchio – Morata è l’unico attaccante centrale a disposizione di mister Okan Buruk.
A pesare sullo stallo è anche un altro fattore: la trattativa tra Galatasaray e Napoli per Victor Osimhen, ancora in alto mare. Finché il club turco non avrà risolto quella partita, non potrà permettersi di perdere un profilo esperto come Morata.
C’è poi l’aspetto tecnico-contrattuale: per liberare il giocatore e permettere al Como di affondare il colpo, serve una risoluzione anticipata dell’accordo col Milan. Un passaggio che è più di una formalità, e richiede tempo e intese non ancora raggiunte.

Il progetto Como, ambizioso e con Cesc Fabregas alla guida, è pronto ad accogliere Morata, che ha già dato la sua disponibilità. Ma la dirigenza lariana è ora costretta ad aspettare, mentre l’ex Juve e Real Madrid si è visto obbligato a rientrare agli ordini del Galatasaray, allenandosi con il resto della squadra.
Un rallentamento che fa rumore, specie perché si pensava che i dettagli potessero essere sistemati in tempi brevi. Ma nel calcio dei contratti lunghi e delle trattative infinite, anche un affare apparentemente semplice può diventare una corsa a ostacoli.
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