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Milan, è partita la corsa allo scudetto: tutti i segnali della svolta

Il Milan è solo in testa al campionato e non per caso: la squadra di Allegri è forte e funzionale, ed è anche capace di reagire alle difficoltà. Dopo una stagione da dimenticare e un avvio di campionato complicato, il Diavolo ha saputo rialzarsi. In poche settimane sono arrivate la vittoria a Udine, il successo sul Napoli e il pareggio con la Juve (che poteva essere una vittoria): gare che hanno segnato una crescita vertiginosa delle prestazioni della squadra.

Contro la Fiorentina, nonostante una panchina cortissima (solo 13 giocatori di movimento disponibili più due Primavera), la squadra ha rimontato lo svantaggio e trovato la forza di vincere. L’ingresso di Gimenez e l’o spostamento’adattamento di Saelemaekers hanno dato nuove soluzioni offensive, ma la chiave è stata la “testa”: il Milan ha mostrato mentalità e carattere, aspetti su cui Allegri ha lavorato in modo specifico. (continua dopo la foto)

Allegri continua a insistere su ciò che fa la differenza: i dettagli. Dalla pressione di Leao che ha imparato a sacrificarsi, alla regia di Modric e alla sicurezza di Gabbia, fino ai richiami energici dell’allenatore: tutti particolari che hanno inciso. Le urla di Allegri, alla vista di leggerezze o cali di concentrazione, non sono scenografiche: sono segnali di battaglia per la squadra.

Il lavoro sui dettagli si vede anche nelle fasi di non possesso: il Milan ha ridotto gli spazi concessi agli avversari e incrementato la qualità delle transizioni, e quando recupera palla è veloce nel trasformare le azioni difensive e offensive.

L’errore sul gol di Gosens (pasticcio tra Maignan e Gabbia) è stato l’unico vero inciampo contro la Fiorentina, ma escludendo questo episodio – o anche grazie a questo – è emersa la solidità generale della retroguardia. Anche con tre cambi rispetto all’undici di Torino, la squadra ha risposto bene: segno che i principi difensivi di Allegri sono stati interiorizzati.

Non è solo un fatto di uomini: è un modello. Ogni interprete sa cosa fare, a prescindere dal minutaggio, e la squadra sopperisce alle assenze attraverso l’ordine e la concentrazione. Questa costanza difensiva è la base sulla quale costruire ambizioni importanti. (continua dopo la foto)

Un dato significativo è la varietà delle soluzioni offensive: non sono più solo gli attaccanti a creare pericoli, ma anche i difensori e i centrocampisti. Nel primo tempo contro la Fiorentina ci sono state occasioni per Tomori e Pavlovic, segnale che la squadra crea gioco su più fronti.

Quando la manovra gira, il Meazza vede coinvolti molti giocatori contemporaneamente: se aumenterà la precisione sotto porta, il potenziale offensivo diventerà micidiale. L’idea di Allegri è di trasformare ogni elemento in una possibile minaccia per gli avversari, perché la corsa allo scudetto dipende anche dalla capacità di segnare in modi diversi.

Milan in fuga, la squadra di Allegri corre verso lo scudetto

Tutte le voci precedenti confluiscono in un’unica parola: consapevolezza. Ritrovare autostima dopo le sofferenze del 2024 non era scontato; oggi il Milan sembra piacersi di nuovo, trova giocate con leggerezza, si riconosce squadra. Avere giocatori esperti come Modric e Rabiot aiuta, tanto quanto la guida di un tecnico abituato a ottenere il massimo da ogni partita.

La sensazione è che il club abbia ritrovato uno spirito collettivo frutto di lavoro quotidiano. Se la crescita continuerà, e se la rosa reggerà agli inevitabili imprevisti fisici, questo Milan può davvero essere pronto per l’assalto allo scudetto.

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