
Il mercato estivo del Milan era stato un mezzo terremoto, condito da colpi ad effetto, addii pesanti e una rivoluzione che doveva portare risultati importanti. Risultato? Fumo negli occhi e una squadra in costante apnea. E allora via, sotto con quello invernale, per rimediare. Una grossa toppa su un vestito già strappato in più punti.
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— AllMilan.it (@allmilanit) March 13, 2025
Ma anche stavolta, niente da fare: un altro disastro, condito da acquisti non risolutivi, equivoci tattici e una malinconia generale che aleggia da Milanello a San Siro come una nebbia novembrina. C’è stata l’illusione della vittoria in Supercoppa, che aveva fatto sperare in un idillio fra Sergio Conceiçao e il Milan. Invece no. L’amore è sfiorito presto, tra malintesi, tensioni e frizioni tattiche.
L’ambiente ha perso serenità, il contesto non ha aiutato l’inserimento dei nuovi arrivati. Ma forse le scelte non sono state tanto lungimiranti, c’è un concorso di colpe in tutto questo. Il risultato è che da Walker a Joao Felix, da Sottil a Gimenez, nessuno è riuscito a portare i benefici sperati. Nemmeno un minimo miglioramento, solo ulteriore confusione.
Eppure Santiago Gimenez aveva illuso tutti: assist per Joao Felix in Coppa Italia, gol all’Empoli, una rete al Feyenoord. Sembrava un predestinato. Poi? Il silenzio. La discesa. Scavalcato da Abraham, poi da Jovic, il messicano è diventato un ospite fisso della panchina. E dire che doveva essere l’uomo su cui costruire il futuro. Invece, oggi sembra più una scommessa persa in anticipo. Anche se per motivi ovvi sarà indispensabile tentare di recuperarlo. (continua dopo la foto)

Cosa non ha funzionato? Tutto. Dall’impatto col calcio italiano – mai facile – al gioco inceppato della squadra, priva di un regista offensivo vero, con un Joao Felix spaesato e rifornimenti quasi inesistenti. L’attacco è sterile e per chi, come Gimenez, vive di palloni buoni, è come trovarsi improvvisamente a giocare nel deserto.
E ora? Il colpo subito contro la Fiorentina nello scontro con De Gea potrebbe tenere l’attaccante messicano fuori anche contro l’Udinese. Forse tornerà nel derby di Coppa Italia. Forse. Per ora resta lì, in mezzo al guado, con la speranza di non diventare l’ennesimo nome nella lunga lista dei flop rossoneri.
Milan, i “mercato falliti” e i dubbi per il futuro
Il resto del mercato invernale è un mosaico scomposto: Joao Felix è stato una completa delusione, come già gli è capitato troppe volte in altre squadre. Il portoghese è pronto a tornare alla base e, forse, ad andare in Turchia. Walker dubita sul proprio futuro, e quei 5 milioni per il riscatto pesano più del previsto. Sottil potrebbe già rifare le valigie per tornare a Firenze, mentre Adli va in senso opposto.
Mentre i rossoneri cercano una nuova identità, ma ormai fuori tempo massimo per agganciare la zona Champions, resta una sgradevole sensazione di incompiutezza: chi costruirà il nuovo Milan? Il diesse non c’è ancora, il budget è limitato, il tempo corre. Un’altra estate, un’altra rivoluzione, un’altra occasione da non fallire e senza poter contare sugli introiti della Champions.
Ma a questo punto, si chiedono molti tifosi, serve davvero solo un altro mercato? O qualcuno dovrebbe iniziare a chiedersi se non sia tutta l’impalcatura a scricchiolare? Nell’attesa di conoscere il nome del nuovo Ds, sperando che sia l’uomo giusto per cambiare le cose. Non c’è più tempo da perdere.
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