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Milan-Como si giocherà in Australia, la Uefa dà il permesso: “Ma non accadrà più”

Il calcio del futuro è già qui e spazza via tradizioni e consuetudini che sembravano intoccabili. La sfida di Serie A tra Milan e Como non si giocherà a San Siro ma dall’altra parte del pianeta, a Perth, in Australia. La Uefa ha dato il suo via libera, pur precisando che si tratta di una decisione presa con “molta riluttanza” e che resterà un avvenimento “del tutto eccezionale”.

È la prima volta nella storia che una gara ufficiale del massimo campionato italiano si disputa fuori dai confini nazionali: un passaggio simbolico che segna un punto di svolta per il calcio moderno, sempre più orientato al business globale.

La decisione di portare la partita a Perth nasce dall’indisponibilità del Meazza durante le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, ma dietro la scelta c’è anche una strategia più ampia della Serie A, che punta ad espandere il proprio marchio all’estero. (continua dopo la foto)

Nella stessa giornata anche la Liga spagnola giocherà fuori Europa: Villarreal-Barcellona si terrà al Hard Rock Stadium di Miami, per motivi esclusivamente commerciali. Entrambi i match hanno ottenuto l’autorizzazione Uefa solo dopo un lungo confronto con Fifa e federazioni continentali.

Nel comunicato ufficiale, la Uefa è stata netta: “Ha ribadito la sua chiara opposizione allo svolgimento di partite di campionato nazionale all’estero”. Il presidente Aleksandar Ceferin ha spiegato che la consultazione con leghe, club, giocatori e tifosi ha evidenziato una “diffusa mancanza di sostegno” a proposte di questo tipo.

Nonostante questo, le norme Fifa, giudicate “non sufficientemente chiare e dettagliate”, hanno lasciato alla Uefa pochi margini di manovra. Per evitare strascichi legali, l’organizzazione ha concesso il via libera, sottolineando che “non potrà in alcun modo rappresentare un precedente”.

“Le partite di campionato devono giocarsi in casa: qualsiasi altra soluzione priverebbe i tifosi dei propri diritti e distorcerebbe lo svolgimento delle competizioni” ha dichiarato Ceferin, che ha promesso di riunire le 55 federazioni nazionali per trovare una soluzione definitiva. L’obiettivo, ribadisce il presidente, è “garantire che le regole future mantengano l’integrità dei campionati nazionali e il legame tra i club e le comunità locali”. (continua dopo la foto)

Nonostante la contrarietà della Uefa, la Fifa ha ormai aperto la strada alle gare dei campionati nazionali in Paesi terzi, rendendo la posizione di Ceferin più difficile da sostenere. Contro la misura si sono schierati il ministro dello sport spagnolo, le associazioni dei capitani, e numerose tifoserie organizzate, ma la realtà è che le logiche economiche hanno ancora una volta prevalso.

Milan-Como a Perth e Villarreal-Barcellona a Miami potrebbero restare due episodi isolati, ma il segnale è forte: la spinta verso un calcio sempre più globale è ormai inarrestabile. Tra romanticismo e marketing, la partita è solo all’inizio – e il rischio è che, un giorno, anche la parola “casa” nel calcio perda definitivamente il suo significato.

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