Quando arriva il caldo in Italia
Maggio porta con sé un cambiamento significativo, con il ritorno del sole protagonista e l’innalzamento termico che farà avvertire i primi tepori estivi. Secondo gli esperti, nel giro di pochi giorni, l’intero territorio nazionale sarà investito da un’ondata di calore, che porterà valori termici tipicamente estivi. In alcune aree del Centro-Sud, le temperature potranno facilmente raggiungere, se non superare, i 30 gradi Celsius, regalando un clima ideale per le attività all’aperto e i primi bagni al mare. Questo cambiamento sarà infatti particolarmente avvertibile sulle regioni tirreniche, in particolare in Toscana, Lazio, Campania e Sicilia, dove il caldo sarà più intenso e prolungato. (Continua…)

Le aree più calde e la durata dell’ondata di calore
Non tutte le zone del Paese sperimenteranno lo stesso livello di calura. Il Nord, ad esempio, vivrà un aumento delle temperature più moderato, con valori che si manterranno comunque superiori alla media stagionale. Le città della Pianura Padana come Milano, Torino e Bologna vedranno termometri oscillare tra i 25 e i 28 gradi, mentre a Roma, Napoli, Palermo e Cagliari si potrà raggiungere e superare agevolmente la soglia dei 30 gradi. Particolarmente calde si preannunciano le giornate nelle isole maggiori e lungo le coste tirreniche, grazie all’azione diretta delle correnti calde provenienti dal Nord Africa.
Gli esperti avvertono però che questa fase non sarà eterna. L’ondata di caldo potrebbe essere interrotta entro la seconda settimana di maggio da nuove infiltrazioni di aria fresca atlantica, che potrebbero riportare instabilità atmosferica e un temporaneo abbassamento delle temperature. Tuttavia, la tendenza generale sembra suggerire che, dopo questo primo importante riscaldamento, l’estate sia ormai dietro l’angolo. Un trend positivo che fa ben sperare per chi sta pianificando vacanze anticipate o weekend fuori porta.
Inoltre, si evidenzia che questo precoce aumento delle temperature avrà un impatto anche sulla natura: fioriture anticipate, maggiore attività degli insetti impollinatori e, purtroppo, anche un aumento del rischio incendi in alcune zone particolarmente aride del Sud.
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