Gli effetti sull’Italia: freddo in arrivo ma senza eccessi
Anche se l’Italia non sarà direttamente coinvolta nel cuore dell’irruzione, l’eco dell’aria fredda si farà sentire. Da martedì, correnti settentrionali più fresche lambiranno la Penisola, portando un calo termico più marcato al Nord e lungo l’Adriatico. Le temperature scenderanno di qualche grado, con minime in pianura che potrebbero tornare sotto i 10°C e massime tra i 18 e i 22°C. Niente gelo, dunque, ma un ritorno a valori più in linea con la stagione dopo la breve “ottobrata” dei giorni scorsi. Le regioni centro-meridionali, al contrario, beneficeranno ancora per qualche ora di un clima mite e soleggiato, grazie a residui influssi anticiclonici che garantiranno giornate gradevoli e ventilate.

Ritorno graduale alla normalità da metà settimana
A partire da mercoledì 15 ottobre, la massa d’aria artica inizierà lentamente ad attenuarsi, consentendo un graduale rialzo delle temperature su gran parte dell’Europa. Tuttavia, gli esperti avvertono che il riscaldamento sarà piuttosto lento e non uniforme. Sulle regioni centrali e orientali del continente persisteranno condizioni di instabilità, con possibili nuove piogge e venti moderati, mentre in Italia e nell’area mediterranea tornerà a prevalere il sole.
Secondo le proiezioni a lungo termine, ottobre potrebbe proseguire con un andamento altalenante, tra brevi fasi miti e improvvisi ritorni di freddo, preludio a un inverno che, stando ai modelli stagionali, si annuncia rigido e dinamico. L’Europa, insomma, deve prepararsi a salutare definitivamente l’autunno mite: il respiro dell’Artico è già arrivato.