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Massimo Bossetti, la nuova vita in carcere: che lavoro fa ora

Una seconda vita

Massimo Bossetti, nonostante la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha deciso di concedersi una seconda vita lavorando in carcere. Inoltre, partecipa a concorsi di cucina dedicati ai carcerati e a diversi bandi di concorsi letterari e artistici. Bossetti ha dichiarato: “Partecipo semplicemente per rendere meno pesante il trascorrere inutile del tempo rendendolo più costruttivo”. Bossetti continua, tuttavia, a dichiarare la propria innocenza, ribadita anche in un recente documentario Netflix, che ha coinvolto anche la moglie. Il team di legali difensori continua a chiedere di avere accesso ai reperti delle indagini per poterli rianalizzare e, eventualmente, chiedere la revisione del processo. La possibilità di ispezionare i reperti è stata concessa, ma tutte le istanze di revisione sono state respinte. (Continua a leggere dopo le foto)

Nell’intervista nella docuserie di Netflix, Il Caso Yara: Oltre Ogni Ragionevole Dubbio, Massimo Bossetti ha dichiarato: “È più facile puntare il dito contro una persona, condannarla, piuttosto che ammettere di aver fatto un grosso sbaglio. È da tanto tempo che aspetto questo momento. Sono 9 anni, il 16 giugno 2014, che sono stato rinchiuso. Io me lo sono sempre chiesto perché ci sono finito in questo caso. E me lo chiedo tutt’ora. […] Penso tutt’ora che il vero o i veri assassini siano ancora liberi e stiano ridendo di me e della giustizia. Ho sempre chiesto insistentemente di concedermi la ripetizione di un semplice esame scientifico che avrebbe fugato ogni dubbio. Chi è quel pazzo che chiede una cosa del genere, se è davvero coinvolto in un omicidio? […] Non riesco a vedere il mio futuro, sto cercando con forza di vivere giorno per giorno, sto vivendo il presente. Sto cercando di dare forza ai miei figli, di non farli preoccupare e di non farli sentire come mi sento. E mi fa male perché non riesco a essere compreso nella realtà di quello che sono, ma cerco di farmi valere, di non farmi uccidere dalla giustizia che ha tentato di abbattermi”.

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