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Maldini: “La verità sul mio addio al Milan”

Un fiume di parole Paolo Maldini che questa mattina ha parlato a La Repubblica ricostruendo tutte le tappe della sua avventura da dirigente al Milan, terminata lo scorso giugno con l’esonero da parte di Gerry Cardinale: “Le modalità sono importanti – ha detto Maldini a Paolo Condò – e tante cose non sono andate come sarebbe stato doveroso, per rispetto delle persone e dei loro ruoli. A posteriori devo riconsiderare il rapporto con alcune persone”.

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Maldini è entrato nel dettaglio parlando anche del precedente che le proprietà americane avevano avuto con Boban: “Ho dovuto discutere per trovare un accordo e per non rinunciare ai miei diritti, ma avevo detto subito all’ad Furlani che l’ultima cosa che avrei voluto era un contenzioso con il club: vi rendete conto, gli ho spiegato, che sarebbe la seconda causa di una leggenda del cub al gruppo proprietario del Milan in due anni, dopo quella (persa!) con Boban”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

MILAN, ITALY – SEPTEMBER 03: (L-R) Paolo Maldini a colloquio con il neo-proprietario del Milan Gerry Cardinale durante un match di Serie A a San Siro

I motivi dell’addio e la colazione con Cardinale

Riguardo ai motivi del suo esonero, Madini ha spiegato di non essere mai stato contrario alla strategia adottata dal club: “Niente di più lontano dal vero. Anche da un punto di vista formale. Infatti, se parliamo delle condizioni di ingaggio, non ho mai avuto potere di firma neanche per i prestiti”.

Maldini ha anche rivelato come sia avvenuto il suo addio al Milan, con una convocazione a colazione di Gerry Cardinale che gli ha comunicato il licenziamento: “Gli ho chiesto perché e lui mi ha parlato di cattivi rapporti con Furlani. Allora io gli ho detto: ti ho mai chiamato per lamentarmi di Furlani? Mai”.

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