
Lutto nella musica e nella radio italiana: ci lascia per sempre un mito – Una vita segnata dalla musica, dalle battaglie civili e dall’impegno culturale. Così lo ricordano amici, colleghi e ascoltatori che in queste ore ne piangono la scomparsa. Si è spento a 72 anni, colpito da un malore nelle prime ore del mattino di martedì 30 settembre. La notizia ha scosso l’ambiente radiofonico, che ha perso una figura capace di lasciare un segno profondo ben oltre i microfoni.

Jean Luc Stote, la voce di Radio Onda D’Urto
Nato a Nancy, in Francia, Jean Luc Stote era diventato un volto – o meglio, una voce – familiare per migliaia di ascoltatori. Dal 2005 al 2019 ha ricoperto il ruolo di coordinatore musicale di Radio Onda D’Urto, emittente con cui ha costruito un rapporto indissolubile. Sul sito ufficiale, la radio lo ha ricordato con parole intense: “Jean Luc Stote è stato mille cose in una: voce durante la nostra Festa estiva, ideatore della Festa della Musica di Brescia, antimilitarista, appassionato feroce e gioioso di musica, di vita, di progetti, di futuro e di passione”. Una definizione che restituisce la complessità di un percorso mai banale, che lo ha visto protagonista di battaglie culturali e sociali.

Dalle prime esperienze a Radio Popolare
Il suo impegno nel mondo delle radio libere risale agli anni Settanta, quando collaborò con Radio Popolare, Radio Azzurra e Radio Montecarlo Brescia. Un apprendistato che gli permise di affinare uno stile riconoscibile e di costruire una solida rete di contatti. L’approdo a Radio Onda D’Urto segnò l’inizio di una lunga avventura professionale e personale. Anche dopo aver lasciato la coordinazione musicale, Stote non abbandonò il microfono: con il grande amico Giambattista Colleoni – in arte Titta, scomparso lo scorso luglio – diede vita a programmi come La compagnia dei gatti neri e Casa Titta, spazi che mescolavano musica, cultura e convivialità.
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