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Luciano Spalletti, obiettivo mondiali: “C’è un giocatore che avrà più spazio”

Luciano Spalletti si mostra deciso e ottimista riguardo alla direzione che sta prendendo la Nazionale italiana. A margine dell’inaugurazione della mostra “Sfumature di Azzurro” alla Farnesina, il ct ha dichiarato: “Le scelte fatte sono quelle giuste e rimarranno tali. Sono molto convinto dei calciatori che ho convocato negli ultimi raduni. Quello che ci hanno fatto vedere è importante”.


Tra i nomi in evidenza, il tecnico ha parlato di Mattia Zaccagni, sottolineando la sua centralità nei piani futuri: “Zaccagni è stato un elemento importante anche durante l’Europeo, soprattutto per quello che ha mostrato in allenamento. Ora ha una possibilità superiore, perché lo vedo spesso giocare dentro il campo. Nel sistema di gioco diventa fondamentale puntare su quei giocatori che ricoprono quel ruolo nei club. Anche nella stagione della Lazio c’è il suo contributo”.

Spalletti ha poi dedicato attenzione a Mateo Retegui, evidenziando i suoi progressi come centravanti: “È diventato un giocatore completo in area di rigore, ma deve migliorare quando si muove per il campo“. Interpellato sulla possibilità che i Mondiali 2034 si disputino in Arabia Saudita, Spalletti ha riconosciuto l’importanza degli investimenti sauditi nel calcio.

“La forza negli investimenti è sotto gli occhi di tutti. Il fatto che partite del nostro campionato si giochino in Arabia e che ci siano interessi globali per il calcio è fondamentale. Hanno risorse fuori dal comune e stanno contribuendo a rendere questo sport ancora più bello e aggregante“.

Luciano Spalletti, il valore della bandiera all’estero

Spalletti ha poi riflettuto sull’importanza del Tricolore e sul suo valore simbolico per gli italiani nel mondo: “Il rapporto con la bandiera è qualcosa di forte e intenso. Per gli italiani all’estero è come un figlio. Ogni volta che vado all’estero sento il ricordo di tutte quelle persone che aspettano un abbraccio simbolico. La carica degli affetti in America è uno shock quotidiano che mi porto dietro. Dobbiamo essere all’altezza della missione”.

Con queste parole, il ct guarda al Mondiale 2026, che si terrà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, come a un’opportunità unica per consolidare il ruolo dell’Italia nel panorama calcistico internazionale.

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