
L’Inter che voleva vincere tutto, quella dei “ingiocabili”, sembra oggi un ricordo. Secondo un’analisi di Gianni Visnadi su Il Giornale, a squadra si trova a fare i conti con i propri limiti, sia sul campo che nella gestione della rosa. Il terzo derby perso in stagione ha avuto un sapore amarissimo. E ora, a meno di uno scatto d’orgoglio, l’Inter rischia di uscire dalla stagione a mani vuote, con il Barcellona che incombe un finale di campionato che ha del drammatico.
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— Corriere dello Sport (@CorSport) April 25, 2025
L’Inter ha visto sfumare i primi due obiettivi stagionali, sia pur minori: Supercoppa e Coppa Italia. Certo, è ancora in lotta per lo scudetto. Ma oltre che su se stessa ora dovrà affidarsi anche alle prossime avversarie del Napoli: Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari. Squadre che potrebbero decidere le sorti del campionato, ma che potrebbero anche non avere più grandi motivazioni.
La sensazione, però, è che l’Inter debba pensare soprattutto a se stessa. Le ultime partite hanno evidenziato una squadra in affanno, che fatica a reggere gli impegni sempre più pressanti, con le doppie sfide in Champions e cinque gare decisive in campionato.
È paradossale, ma è così: l’Inter è vittima della sua stessa forza. Quella forza che l’ha portata fin qui in tutte le competizioni. Ma, allo stesso tempo, non si è rivelata sufficiente a reggere il peso di un triplo impegno senza risentirne. Gli infortuni non hanno aiutato, ma con questi ritmi sono inevitabili. La verità è che l’Inter non fa un mercato vero da tre anni.

Chiedere a Inzaghi di alzare l’asticella senza rinforzare la squadra è stato un errore di valutazione che ora i nerazzurri stanno pagando caro. La scorsa stagione l’Inter ha dominato il campionato, ma a dicembre era già fuori dalla Coppa Italia e a febbraio dalla Champions League. Senza impegni supplementari, i nerazzurri hanno fatto il vuoto. Quest’anno invece hanno voluto puntare forte sulla Champions, e si è aggiunto un quanto mai inopportuno derby di Coppa Italia.
Dopo il trionfo in Serie A, la gestione della rosa da parte della società è stata superficiale. L’illusione di avere una “doppia squadra” in grado di competere su tutti i fronti è stata troppo ottimistica. Inzaghi ha fatto un grande lavoro, ma si è scontrato con le evidenti carenze in alcuni reparti. Soprattutto a centrocampo e in attacco.
Il dato più preoccupante per l’Inter riguarda la difesa. Con la sconfitta nel derby, la squadra ha subito 44 gol in stagione (su 51 partite). Nello scorso campionato, a fine stagione, erano stati 34 (su 49 partite). L’incremento dei gol subiti è significativo e, sebbene Inzaghi abbia rifiutato di attribuire la colpa alla stanchezza, il problema delle batterie a terra sembra evidente.
Inter, un finale da brividi
Dopo la sosta, l’Inter ha subito ben 12 gol in otto partite, con Sommer e Martinez sempre in difficoltà. L’allenatore ha provato a scuotere la squadra, senza trovare risposte concrete se non in Champions League, con la fantastica vittoria su una corazzata europea come il Bayern Monaco. Ma poi ha pagato le fatiche di quella gara.
Ora Inzaghi dovrà lavorare più da psicologo che da tecnico, mentre la squadra, in attesa della sfida contro la Roma, cerca di recuperare forze e concentrazione. Dumfries e Zielinski sono tornati in gruppo, ma la grande assenza resta quella di Thuram, che probabilmente si rivedrà a Barcellona.
L’Inter ha davanti a sé una settimana da far tremare i polsi. La lotta per lo scudetto dipende anche dai passi falsi altrui, ma i nerazzurri dovranno tornare a essere la squadra robusta di qualche settimana fa. La strada è in salita, ma il destino dei nerazzurri dipende, alla fine, solo dall’Inter stessa. E dalle residue energie fisiche e nervose che i giocatori hanno ancora da spendere.
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