Il contapassi e l’attività dell’iPhone
Un elemento chiave dell’indagine è rappresentato dai dati registrati dall’iPhone di Liliana. La mattina della scomparsa, il contapassi ha contato solo 11 passi, registrati intorno alle 8:38. Un dato che può essere interpretato in modi diversi. Se la donna fosse davvero uscita senza portare con sé il cellulare, l’assenza di ulteriori movimenti registrati sarebbe spiegabile. Ma se, come sostiene Sterpin, non ha mai lasciato la casa, allora questi pochi passi potrebbero coincidere con gli ultimi momenti di vita. Per chiarire questi aspetti, è stata disposta una nuova perizia forense sui telefoni della donna. A parteciparvi sarà Michele Vitiello, consulente di parte per Visintin, già noto per aver lavorato su casi complessi come quello di Emanuela Orlandi e del disastro della Funivia del Mottarone. L’obiettivo è chiaro: capire se i telefoni abbiano registrato attività anomale, eventuali cancellazioni o manipolazioni, e soprattutto stabilire una timeline esatta degli ultimi momenti. (Continua dopo le foto)

Misteri ancora irrisolti e un’inchiesta aperta
Il caso Resinovich rimane, a distanza di anni, uno dei misteri più intricati della cronaca italiana recente. L’ipotesi del suicidio è ormai scartata. L’attenzione degli inquirenti si concentra su un possibile omicidio commesso all’interno delle mura domestiche, con un corpo poi spostato. A confermarlo sarebbero non solo gli indizi materiali, ma anche i tempi incongruenti tra la scomparsa e il ritrovamento del cadavere. La domanda resta sospesa: chi ha ucciso Liliana Resinovich? E soprattutto, perché? Le risposte potrebbero arrivare nelle prossime settimane, con la conclusione delle nuove perizie tecniche.
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