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La Ferrari si lecca le ferite: cosa deve fare Maranello durante la pausa

L’ultimo giorno prima della pausa estiva si è chiuso con una nuova delusione per la Ferrari. Come sottolineato in un’analisi firmata da Stefano Gatti per Sport Mediaset, il fine settimana del GP d’Ungheria doveva rappresentare un punto di svolta per la Scuderia e invece si è trasformato in una lezione severa: pole position sabato, solo quarto posto domenica. E tante, troppe domande da portarsi sotto l’ombrellone.

L’avvio promettente con la pole di Leclerc e la stabilità confermata dalla presenza del presidente John Elkann al fianco di Fred Vasseur, non è bastato a evitare l’ennesimo passo falso. La SF-25 sembrava in grado di lottare per il primo successo stagionale ma ha finito per perdere ritmo, equilibrio e punti.

Così a Charles è rimasto solo un piazzamento deludente e tanta frustrazione. Il vero fantasma, però, resta Lewis Hamilton: prestazioni sotto tono, dichiarazioni pessimiste, un’ombra che accompagna da vicino la sua prima stagione in rosso. Il binomio Hamilton-Ferrari è per ora la grande delusione dell’anno. E non per mancanza di sforzi, ma perché la macchina che doveva rilanciarlo non esiste.

Con due Ferrari in lotta, magari il risultato di Budapest sarebbe stato diverso. Invece il sette volte iridato continua a collezionare risultati opachi e a rilasciare dichiarazioni amare, quasi a voler distanziarsi preventivamente da un progetto che fatica a decollare. Non è detto che sia colpa sua, ma la realtà è evidente: qualcosa non funziona, e non si può più ignorare.

Il quarto posto di Leclerc consente alla Rossa di restare terza nel Mondiale Costruttori, con la Mercedes distante appena 24 punti, ma l’obiettivo massimo pare ormai ridimensionato a un bis del secondo posto dello scorso anno. La McLaren appare imprendibile, soprattutto per continuità e lucidità strategica.

Il rischio vero, come avverte Gatti, è che senza correzioni rapide, la seconda metà di stagione possa trasformarsi in un lento scivolamento nell’irrilevanza, anche in vista di quel 2026 in cui si dovrebbe vedere la nuova Ferrari “rivoluzionaria”. Compiti per le vacanze? Prendere atto, correggere, reagire. Oppure affondare.

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