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L’ultima truffa delle chiamate ai cellulari: non rispondete a questi numeri

L’ultima truffa “del 351”

L’ultima truffa delle chiamate ai cellulari: non rispondete a questi numeri. Tra le truffe “più un voga” dell’ultimo periodo c’è quella della chiamata “del 351”. Si tratta di un classico esempio di “phishing” telefonico”: un mezzo per provare, spacciandosi per un ente affidabile, a convincere  a fornire informazioni personali, dati sensibili come quelli finanziari, codici di accesso o password, per poi essere in grado di accedere ai conti bancari o addirittura di rubare l’identità. La potenziale vittima riceve una telefonata in cui un messaggio pre registrato le comunica che il suo curriculum è stato scelto per l’assunzione in un’azienda.

I truffatori invitano i candidati a salvare un numero sul proprio cellulare e a contattarlo via WhatsApp per fornire ulteriori dati non inclusi nel curriculum, necessari per completare una pratica. Per evitare rischi, è consigliato rifiutare le chiamate da numeri sconosciuti e bloccarli sul proprio telefono. In caso di risposta, è fondamentale riattaccare immediatamente senza fornire alcun dato. Se si prosegue con la chiamata e si interagisce con un interlocutore umano anziché una voce automatica, è importante identificarlo e chiedere quale sia la ditta di riferimento. I numeri sospetti possono essere segnalati su piattaforme dedicate per la sicurezza degli utenti. (Continua a leggere dopo la foto)

l'ultima truffa

Le principali truffe telefoniche e online: quali sono

L’ultima truffa delle chiamate ai cellulari: non rispondete a questi numeri. Redigere un elenco completo delle forme di inganno utilizzate dai truffatori telematici è un compito difficile. Tuttavia, Poste Italiane ha elencato sul proprio sito alcune delle truffe più comuni. Tra queste, la truffa “wanigiri” o “pingcalls” prevede uno squillo telefonico da un numero estero, inducendo a richiamare con costi elevati. Attenzione anche al phishing tramite link in e-mail, che conducono a siti simili a quelli legittimi.

Esistono varianti come “smishing” (link via sms) e “vishing” (chiamata da un falso operatore). Il contatto fraudolento avviene anche sui social network. Poste Italiane segnala inoltre le app “cash for sms”, che vendono sms inutilizzati dei piani tariffari, creando rischi per gli utenti. Per ogni dubbio è possibile contattare [email protected].