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Kata scomparsa, terribile rivelazione sul rapimento: la ricostruzione degli inquirenti

Kata scomparsa, la terribile rivelazione sul rapimento: Italiani sconvolti – Dal 10 giugno non si hanno notizia della piccola Kata. A distanza di tre settimane della bimba peruviana, scomparsa dall’ex Hotel Astor, non si sa nulla. Gli inquirenti avrebbero ricostruito il probabile percorso compiuto dai rapitori della bambina, come spiega «Il Giornale». Intanto chi resta fiducioso è il padre di Kata, Miguel Anguel Alvarez, che intervenendo a “Zona bianca”, ha detto di non aver perso la speranza.

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Kata scomparsa, terribile rivelazione sul rapimento: la ricostruzione degli inquirenti

“Sono fiducioso in Dio né la Polizia, nè gli avvocati, né i giudici possono fare quello che può fare Dio, che è l’unico in grado di risolvere i problemi degli uomini”, ha spiegato il papà di Kata intervenendo a “Zona Bianca” su Rete4. “Ho bisogno di avere risposte dalla Polizia in questi giorni, altrimenti farò una manifestazione fuori dal Palazzo di Giustizia, mi fermerò lì giorno e notte fino a quando non riceverò notizie di mia figlia”, ha aggiunto Miguel Anguel. Il papà di Kataleya, infine, da Giuseppe Brindisi ha ricordato uno dei momenti più belli che condivideva nella quotidianità con la bambina: “L’ultima immagine che ho di lei è quando ballava, mi piaceva molto vederla divertirsi”. (continua a leggere dopo le foto)

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Il padre Miguel Anguel non ha perso la speranza

Su «Il Giornale» ampio spazio oggi in un articolo alle ricostruzioni sul rapimento della piccola Kata scomparsa a cui sta lavorando la polizia. Chi ha rapito la piccola conosceva bene la zona e avrebbe sfruttato a suo vantaggio il cortile interno dell’ex Hotel Astor. I sequestratori di Kataleya Alvarez l’avrebbero intercettata nel cortile interno dell’ex-Hotel Astor di Firenze, quando si era già allontanata dal gruppo di amici con cui stava giocando ed ora sola. Dopo averla presa, avrebbero quindi scavalcato con lei il cancello che dà sulla corte interna di un palazzo adiacente e da lì sarebbero usciti in via Monteverdi indisturbati, per poi lasciare l’immobile forse in auto. Come scrive poi sempre “Il Giornale” gli inquirenti starebbero visionando i filmati girati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza della zona. (continua a leggere dopo le foto)

Kata scomparsa, ecco come sarebbe stata rapita

“Va detto che la pista che portava ad un’uscita in via Monteverdi era stata presa in considerazione anche all’inizio delle indagini, in quanto si tratterebbe di un punto coperto solo in minima parte dagli ‘occhi elettronici’ (diversamente dall’ex-Astor). Bisognava però ricostruire in toto l’intero (presunto) tragitto, visto che le immagini di Kataleya immortalate quel giorno dalle telecamere non si sono rivelate decisive allo scopo. Chi ha rapito la bambina è quindi passato dal cancello interno, passando da un edificio all’altro. E una volta in strada, si è allontanato a bordo di un furgone o di un veicolo precedentemente posteggiato in loco. Come ipotizzato da giorni da chi indaga, si tratta con tutta probabilità di una persona (o di più persone) che conosceva bene lo stabile”, evidenzia “Il Giornale”. Quest’ultimo rivela che le forze dell’ordine starebbero mettendo a punto una sorta di “mappatura delle occupazioni”. Si tratterebbe di un elenco degli immobili occupati di tutto il territorio comunale, per capire se qualcuno degli ex-occupanti dell’Astor si sia poi spostato altrove. Il movente? Il reato ipotizzato resta sempre quello di sequestro di persona a scopo di estorsione.