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Kata scomparsa, arriva la testimonianza di un ex dipendente comunale

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Kata scomparsa, la testimonianza dell’ex dipendente comunale sconvolge l’Italia intera – Nell’ambito delle indagini sulla bambina peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze dal 10 giugno, la pm della Dda Christine von Borries ha ascoltato, su sua stessa richiesta, Alessandro Maiorano, ex impiegato del Comune di Firenze, ex usciere di Palazzo Vecchio che in passato fu rinviato a giudizio con l’accusa di stalking a Matteo Renzi. (continua a leggere dopo le foto)

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Kata scomparsa, arriva la testimonianza di un ex dipendente comunale

Cosa sa Alessandro Maiorano sulla scomparsa della piccola Kata? Ha davvero informazioni precise? L’uomo aveva pubblicamente affermato di conoscere alcuni dettagli relativi all’ex Hotel Astor, la struttura occupata abusivamente in cui la bimba viveva con la sua famiglia. Maiorano, in un video, ha parlato di “una importante traccia” in suo possesso che potrebbe rivelare dove si trova Kata scomparsa. Per questa ragione l’ex impiegato ha chiesto agli inquirenti di essere ascoltato. (continua a leggere dopo le foto)

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Cosa ha detto Alessandro Maiorano agli inquirenti

“Maiorano avrebbe avuto un importante contatto che gli avrebbe fatto conoscere le ragioni per le quali la bambina è stata sequestrata e il luogo in cui si trova. In questo contesto, con un marchingegno, è stato possibile ottenere la localizzazione della quale Maiorano è in possesso”, si legge in una nota diffusa dal suo legale, l’avvocato Carlo Taormina. Da parte della Procura c’è il massimo riserbo sulla vicenda. Non c’è al momento un indagato e non si esclude alcuna pista. (continua a leggere dopo le foto)

Kata scomparsa, ex dipendente comunale ha chiesto di essere ascoltato: l’appello del pm

Luca Tescaroli, il pm che indaga sul caso, ha lanciato un messaggio: “Faccio un appello di responsabilità a tutti, chiedendo ai familiari il più stretto riserbo e un impegno da parte della collettività, invitando coloro che sanno a riferire esclusivamente a questo ufficio nell’interesse prioritario della piccola bimba scomparsa”. Per il pm, “l’ipotizzato sequestro di persona potrebbe trovare spiegazione nei rapporti conflittuali che sono sfociati in delitti con denunce reciproche maturate nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor. Si è visto nelle fosse biologiche, nelle intercapedini, nelle controsoffittature, e non è emersa alcuna traccia della piccola bimba scomparsa”, ha sottolineato Tescaroli.