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Juventus, Tudor non molla: “Non mi dimetto”, ma la società riflette e potrebbe scegliere un nuovo allenatore

La sconfitta all’Olimpico contro la Lazio ha aggravato la situazione già delicata della Juventus, alla terza battuta d’arresto consecutiva. Igor Tudor, visibilmente provato, ha affrontato le telecamere senza indietreggiare, convinto della bontà del suo lavoro e proiettato sul futuro. Ma le voci su un suo esonero aumentano di ora in ora, e potrebbe non bastare una vittoria mercoledì con l’Udinese per salvare la sua panchina.

“È un momento brutto e difficile e siamo tutti responsabili. Bisogna stare uniti e lavorare di più tutti insieme”. Il tecnico croato ha escluso qualsiasi ipotesi di dimissioni: “Passi indietro? No, amico mio. I passi si fanno solo in avanti”, ha aggiunto. Questo per la società, che ha già in carico lo stipendio di Thiago Motta esonerato un durante il campionato l’anno scorso, è un grosso problema.

Accollarsi gli stipendi di due allenatori, più un terzo in arrivo, economicamente sarebbe molto complicato per la Juventus. Per questo si parla, fra i possibili sostituti di Tudor, addirittura di un possibile ritorno di Thiago Motta. Un’ipotesi che sembrava fantascienza e che invece ora non lo è più, o perlomeno viene presa in considerazione.

Intanto, la squadra bianconera continua a pagare errori difensivi e una preoccupante sterilità offensiva. “Abbiamo preparato la partita nel modo giusto, ma ci manca sempre qualcosa. Bisogna buttarla dentro e non sbagliare dietro. Invece c’è sempre qualche errore e perdiamo le partite”, ha detto Tudor ai microfoni di Dazn, sottolineando come le disattenzioni individuali stiano condizionando il rendimento collettivo. (continua dopo la foto)

Il dato più allarmante è che la Juventus non segna da quattro partite. Neanche la scelta di schierare due centravanti, David e Vlahovic, ha invertito la rotta. “Oggi abbiamo provato con due attaccanti, siamo stati là, abbiamo avuto occasioni, ma ci manca qualcosina. Ho scelto loro perché Yildiz aveva bisogno di riposo. Entrambi hanno gol nelle corde, ma se negli ultimi venti metri nessuno la mette dentro, poi dietro un piccolo sbaglio ti punisce sempre”, ha spiegato l’allenatore.

Tudor non ha risparmiato critiche a Cambiaso, protagonista in negativo del match: “L’ho visto in difficoltà su Isaksen e non mi è piaciuto neanche come interpretava il ruolo in fase offensiva”. Parole che rendono bene l’idea di quanto lo spogliatoio juventino sia in fibrillazione. Un attacco pubblico e così diretto contro un proprio giocatore, infatti, è piuttosto insolito.

Il tecnico croato ha poi provato a scuotere la squadra, chiedendo una reazione immediata: “Ci sentiamo malissimo, ma bisogna stare insieme e compattarsi. Tutti sono responsabili. Con una vittoria possiamo ripartire, ma attenzione: anche l’anno scorso non si vinceva mai 3-4 a zero contro squadre sulla carta inferiori”.

Nonostante Tudor ostenti sicurezza sul futuro, la dirigenza bianconera riflette sul da farsi e, secondo alcune indiscrezioni, starebbe valutando un cambio in panchina. Non sarebbe una sorpresa così grande se dopo una serie di risultati negativi i vertici prendessero una decisione drastica. Alcuni sostengono che potrebbe avvenire addirittura prima di mercoledì, ma sembra improbabile. (continua dopo la foto)

Come rivelato da Matteo Moretto, esperto di mercato, la società avrebbe iniziato a considerare la possibilità di affidarsi a un “traghettatore” fino a fine stagione. “La Juve potrebbe puntare su un tecnico che porti risultati immediati, rimandando la scelta definitiva alla prossima estate”, ha spiegato Moretto.

Juventus, la dirigenza riflette sul cambio di allenatore

Tra i nomi presi in esame ci sarebbe quello di Raffaele Palladino, ma non è l’unico profilo sul tavolo. Oltre al già citato Thiago Motta, ci sarebbero gli ex Ct della Nazionale Luciano Spalletti e Roberto Mancini in prima fila in caso di esonero di Tudor. Per entrambi, però, c’è il nodo stipendio che pesa e non poco. Oltre a dover garantire loro, eventualmente, un contratto e un progetto a lungo termine, perchè difficilmente allenatori così importanti accetterebbero di fare da 2traghettatori”.

il punto, comunque, è che dopo cinque pareggi consecutivi contro Borussia Dortmund, Verona, Atalanta, Villarreal e Milan, la pesante sconfitta contro il Como, quella di misura a Madrid e ora questa con la Lazio, la posizione di Tudor appare sempre più in bilico. La Juventus è in cerca di un’identità e di un equilibrio ma anziché migliorare, peggiora.

Non segna, non vince, ora addirittura ha perso tre partite di fila. Ha un parco attaccanti che molti le invidiano, ma Vlahovic è ripiombato nel torpore, David sembra un pesce fuor d’acqua, Openda è un oggetto misterioso e persino Yildiz è stato risucchiato nella crisi di gol e risultati. Così non si può andare avanti, è tempo di prendere decisioni forti, in un senso o nell’altro.

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