La cura Spalletti sta rivitalizzando la Juventus, ma l’effetto rigenerante non è ancora servito ai nuovi acquisti. I numeri parlano chiaro: più di 100 milioni spesi tra cartellini e stipendi per appena un gol e due assist in quattro mesi. Gli ultimi arrivati – Openda, David, Zhegrova e Joao Mario – faticano a entrare nei meccanismi bianconeri, mentre a brillare sono i “vecchi” rilanciati dal tecnico, come McKennie, Locatelli e Koopmeiners.
Spalletti Juve, il tecnico sfrutterà la sosta per rivoluzionare i bianconeri? Possibile addio alla difesa a tre! Si riparte con questo modulo e un obiettivo: rilanciare questi due giocatori https://t.co/3owjUmMga1
— CalcioNews24.com (@CalcioNews24) November 10, 2025
Il caso più clamoroso resta quello di Lois Openda, pagato 44 milioni dopo l’ottima stagione al Lipsia. Il belga non segna da sette mesi – l’ultima rete risale all’11 aprile – e con la Juventus ha una media voto di 5,56. Con Tudor aveva giocato il 24% dei minuti disponibili, con Spalletti il 26%, ma il rendimento non è mai decollato.
Non va meglio a Jonathan David, lo “svincolato di lusso” arrivato per fare la differenza: un solo gol, quello all’esordio contro il Parma, e poi il vuoto. L’attaccante canadese, secondo per stipendio solo a Vlahovic (6 milioni a stagione), ha una media voto di 5,35. Con Tudor aveva trovato continuità (57% dei minuti), ma con Spalletti si è fermato al 13%, complice la scelta di puntare proprio su Vlahovic come riferimento unico in attacco.
Altro enigma è Edon Zhegrova, arrivato dal Lille per 14 milioni ma ancora un corpo estraneo nella manovra juventina. Solo 80 minuti in campo tra spezzoni e recuperi, anche a causa dei problemi fisici. Spalletti però continua a crederci: “Zhegrova può diventare micidiale”, ha detto di recente, confidando in un recupero completo. (continua dopo la foto)

Più complicata la situazione di Joao Mario, l’esterno portoghese finora tra i più deludenti. Solo tre presenze da titolare su quindici partite, una media voto di 5,75 e un rendimento ben lontano dalle aspettative.
È subentrato appena in 4% dei minuti sotto Spalletti e rischia di diventare il simbolo di un mercato estivo dispendioso ma sterile. Non a caso, la Juventus guarda già altrove: Malo Gusto del Chelsea e Nahuel Molina dell’Atletico Madrid sono nella lista dei possibili sostituti.
In attesa che i nuovi trovino continuità, Spalletti si affida ai giocatori rigenerati dal suo lavoro: McKennie, dimagrito e tornato ai livelli migliori, Koopmeiners, che sta ripagando i 51 milioni spesi per lui, e Gatti, sempre più affidabile. Tuttavia, i numeri dell’ultimo mercato restano impietosi: 70 milioni investiti per un gol e due assist sono un bilancio che in casa Juventus comincia a pesare.
Le prossime settimane diranno se l’effetto Spalletti riuscirà a contagiare anche chi, finora, non è riuscito a incidere. Per ora, le stelle nuove della Juve restano opache.
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