
Juventus, la stagione dei rimpianti sta finendo e, aspettando l’indispensabile qualificazione Champions, è tempo di consuntivi. E a finire nel mirino non sono solo gli allenatori e i giocatori, ma anche chi ha condotto mercati dispendiosi e infarciti di errori, sia per quanto riguarda gli acquisti, sia per la decisione di cedere prospetti che altrove hanno poi fatto molto bene.
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— Tuttosport (@tuttosport) April 30, 2025
Se Thiago Motta ha fallito, Igor Tudor sta cercando di metterci una pezza. Ma tra le macerie bianconere di un’annata da dimenticare, sul banco degli imputati c’è un nome che spicca più degli altri: Cristiano Giuntoli. L’uomo che doveva rilanciare la squadra e invece ha commesso numerosi errori. A partire proprio dalla scelta di Motta, per poi passare alla campagna acquisti.
In attesa di capire se la Juventus riuscirà almeno a strappare il quarto posto e salvare la faccia con un biglietto Champions, è inevitabile cominciare a fare i conti con un mercato schizofrenico, pieno di promesse tradite e talenti lasciati andare troppo in fretta. Cominciamo proprio da questi ultimi.

Hans Nicolussi Caviglia è diventato il nuovo crack del Venezia, rigenerato da Eusebio Di Francesco, il centrocampista è ora finito sul taccuino dell’Inter. La Juve ha solo il 10% di percentuale su un’eventuale cessione. Nicolussi Caviglia è cresciuto a Vinovo dai Pulcini, ma a quanto pare non è stato ritenuto all’altezza. E ora i tifosi rischiano di vederlo in maglia nerazzurra.
Poi c’è Dean Huijsen, finito a Bournemouth come scarto, esploso in Premier League e ora proiettato verso i riflettori di Madrid o Londra. Anche qui, alle considerazioni tecniche è stato anteposto il bisogno di fare cassa. Oppure è stata proprio sbagliata la valutazione del giocatore.
In questa galleria non può mancare Matías Soulé, che pure proveniva da un’eccellente stagione nel Frosinone. Non era difficile intuirne il talento. Così, dopo qualche difficoltà iniziale Soulé con Ranieri non solo si sta imponendo per le sue qualità, ma sta contribuendo alla rimonta della Roma sulla Juve. C’è modo e modo di farsi male, a Torino hanno scelto il più teatrale.
Ma il caso forse più eclatante di tutti è quello di Moise Kean, scaricato in grande fretta e ceduto alla Fiorentina. Lì, Kean è sbocciato ed è diventato il bomber indiscusso dei Viola, diventando anche uno degli attaccanti di punta della Nazionale di Spalletti. Pensando a tutte le difficoltà incontrate quest’anno dal reparto offensivo bianconero, una cessione che urla vendetta.
L’altra faccia della medaglia è fatta di acquisti che si sono rivelati sbagliati o, addirittura, disastrosi. Su tutti Douglas Luiz, costato 50 milioni. Doveva essere il nuovo perno del centrocampo, invece è scomparso nella nebbia, fra le incomprensioni con Thiago Motta e una forma mai trovata. Una parabola inattesa e triste, che chiama in causa anche la gestione complessiva della rosa.
Poi c’è Teun Koopmeiners, arrivato con fanfare e tamburi da Bergamo e capace, al massimo, di un paio di lampi in mezzo a una stagione in cui è apparso completamente irriconoscibile. Doveva essere la svolta per la trequarti bianconera, invece è diventato un incompreso da 60 milioni.
E che dire di Nico Gonzalez? Titolare fisso con Thiago Motta per la rabbia dei tifosi, viste le prestazioni sempre sotto tono, l’ex Fiorentina è diventato anche il pupillo di Tudor, che cambiando modulo gli ha restituito un ruolo più consono. E Nico in effetti è migliorato, ma senza mai imprimere il suo marchio sulle partite. E non consola pensare che è stato pagato 30 milioni.

Nel reparto difensivo si è cercata una toppa dopo l’infortunio di Bremer, una circostanza davvero sfortunata, e si è scelto Lloyd Kelly, prelevato dal Newcastle. Ma il giocatore inglese non ha convinto, non ha inciso ed è anche costato tanto.
Ma il vero enigma resta Alberto Costa: 15 milioni spesi per un esterno 18enne dal talento riconosciuto, ma che non è riuscito ad affermarsi. Certo, è molto giovane, ma forse la Juve aveva bisogno di qualcuno di pronto quando lo ha acquistato a Gennaio. E ora già si parla di una prossima cessione.
E allora la domanda, inevitabile, è una sola: Giuntoli è stato il problema principale o solo il tassello di un club che ha perso la bussola? Ora il direttore sportivo vuole andare sul sicuro e i nomi che circolano per il centrocampo sono quelli di Ederson e Tonali, due pezzi da novanta. Ma se Tudor non riuscirà a centrare la qualificazione Champions potrebbero restare solo due desideri impossibili da esaudire, soprattutto il secondo.
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