
Il 5-0 contro l’Estonia ha segnato il debutto vincente di Gennaro Gattuso sulla panchina azzurra, ma anche l’adozione di un modulo estremamente offensivo. A Bergamo, infatti, il ct ha schierato Kean e Retegui insieme, supportati da Politano e Zaccagni sugli esterni.
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— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) September 5, 2025
Un 4-4-2 che si trasformava in 4-2-4 e, in fase di costruzione, addirittura in 2-4-4. Una scelta che ha lasciato spesso Bastoni nell’uno contro uno con Sappinen, senza però creare grandi pericoli. “Stasera la difesa non ha giocato di reparto”, ha ammesso Gattuso nel post partita, sottolineando come fosse inevitabile concedere qualcosa pur di mantenere la squadra costantemente proiettata in avanti.
Un atteggiamento da non ripetere
Lo stesso ct ha però chiarito che una simile impostazione era possibile solo contro l’Estonia, attualmente al 126° posto del ranking FIFA. “Quando si alza il livello un po’ di equilibrio ci vuole. Israele è una squadra con qualità, non hanno paura di palleggiarti in faccia e hanno esterni pericolosi”, ha spiegato Gattuso.
Verso Israele: ritorno al 4-3-3
Per il match di lunedì a Debrecen contro Israele, l’Italia tornerà a un 4-3-3 più equilibrato. Nelle prove di Coverciano, il ct ha testato un centrocampo con Locatelli regista, affiancato da Barella e Tonali.
La sfida sarà decisiva: una vittoria metterebbe gli azzurri in una posizione quasi certa per il secondo posto del gruppo I e per i playoff, in caso non si riuscisse ad agguantare la Norvegia. Al contrario, una sconfitta potrebbe far ripiombare la Nazionale in una situazione complicata.
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