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Italia, ancora terremoto: nuova scossa poco fa

I Campi Flegrei

Campi Flegrei, dal greco antico φλέγω?, phlégō, “brucio”, sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest della città di Napoli e del suo golfo. L’area è nota sin dall’antichità per la sua vivace attività vulcanica. È un antico supervulcano. L’area flegrea comprende in particolare i comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania, Bacoli e Monte di Procida. Da un punto di vista geologico, l’area è una grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di 15-18 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo e dalla collina dei Camaldoli. I Campi Flegrei costituiscono un’area ad alto rischio vulcanico sottoposta a costante sorveglianza dall’Osservatorio Vesuviano, sia attraverso periodiche campagne d’indagine sia con un monitoraggio continuo ed alta zona sismica. (Continua a leggere dopo la foto)

I Campi Flegrei hanno un’enorme importanza storica, paesaggistica e territoriale per numerosi motivi che hanno reso dal XVII secolo al XIX secolo questa parte della Campania meta del Grand Tour, richiamando visitatori da tutt’Europa. Tra questi Goethe che nel suo Viaggio in Italia ne dà ampia descrizione. Nel 2003, in attuazione della Legge Regionale della Campania n. 33 del 1.9.1993, è stato istituito il Parco regionale dei Campi Flegrei. Zone di importante valore biologico e naturale sono Capo Miseno, il Parco sommerso di Baia, il Monte Nuovo e il Cratere degli Astroni. Seppur ridotte rispetto all’epoca antica, ancora numerose sono le sorgenti di acque termali che vi sgorgano.