
L’Inter di Cristian Chivu comincia il suo Mondiale per club con un pareggio che lascia l’amaro in bocca ma non fa perdere fiducia al tecnico rumeno. Contro un Monterrey ben organizzato e abile a sfruttare le transizioni, i nerazzurri hanno mostrato due volti: “Abbiamo fatto un buon primo tempo, anche se siamo andati sotto”, ha spiegato Chivu a Dazn, “ma nel secondo abbiamo perso ritmo nel palleggio e sotto porta è mancata la cattiveria giusta“.
La prima Inter di Chivu: equilibrio precario e poche certezze nel Mondiale per Club https://t.co/gt658UZ5Fc
— informazione sport (@infoitsport) June 18, 2025
Il debutto dell’ex difensore sulla panchina della prima squadra, dopo l’addio di Inzaghi, è stato comunque incoraggiante sul piano del gioco, anche se non sono mancate le difficoltà fisiche: “I ragazzi hanno dato tutto, le energie sono quelle che sono. Non cerco scuse: l’atteggiamento e il rispetto dell’avversario non sono mai mancati”. (continua dopo la foto)

In conferenza stampa Chivu ha approfondito diversi aspetti tattici. A cominciare dalla scelta di schierare Mkhitaryan trequartista: “Dobbiamo avere sempre più soluzioni. Uno dietro due punte o due dietro una punta: valuteremo di volta in volta. Luis Henrique? Può fare di più, ha qualità e personalità. Sebastiano Esposito? Prestazione in linea con la squadra“.
Sul piano difensivo, Chivu ha spiegato la scelta di adottare la difesa a zona sui calci piazzati: “Abbiamo deciso di cambiare perché spesso marcando a uomo si perdono spazi sul primo o sul secondo palo. Non è detto che difendendo a uomo non avremmo preso gol lo stesso“.

A chi gli chiede se si sente in imbarazzo per il pari contro i messicani, risponde senza esitazioni: “Non ci vergogniamo mai di quello che facciamo in campo. Il calcio non è solo quello che si legge sulla carta”. Una reazione d’orgoglio del Mister, ma certo il pari con una squadra apparsa piuttosto modesta nel suo insieme non può soddisfare.
Ora l’Inter è chiamata a voltare subito pagina per giocarsi il passaggio del turno nel prossimo match: “Abbiamo creato occasioni anche dopo aver subito gol. Nel secondo tempo potevamo fare il secondo, ma ci abbiamo provato fino alla fine“.
“Con più freschezza possiamo fare di più”, ha spiegato il tecnico. L’impressione, però, è che la squadra sia in debito d’ossigeno e sicuramente è un problema l’attacco che può contare solo su Lautaro e Thuram come punte di un livello superiore. Un altro innesto (Bonny?) prima del Mondiale sarebbe stato necessario, ma ormai è andata così.
Speciale Mondiale per Club 2025
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