
L’estate aveva già lasciato dubbi pesanti sul mercato dell’Inter, sia sulla gestione d’insieme, sia su alcuni nuovi arrivi. Ora, dopo tre partite in cui Luis Henrique e Diouf non hanno praticamente mai visto il campo, quelle perplessità sono moltiplicate. Ance perchè nel frattempo Zalewski, prospetto giovane ceduto frettolosamente all’Atalanta senza essere sostituito, ha dato spettacolo contro il Lecce.
Sono d’accordo, ma sarebbe stato opportuno farlo in un momento qualsiasi.. e non all’alba della peggior partita di #Sommer in 2 anni .. ennesima scelta sbagliata di una gestione priva di senso https://t.co/ITPKGwerS6
— Studio Legale Suma – Biasin (@CaosCalmoFC) September 15, 2025
Ecco quindi che la Champions League diventa un banco di prova importante per la squadra. E rappresenta nello stesso tempo un’occasione di riscatto e uno spauracchio: se la trasferta in Olanda dovesse andare bene, infonderebbe un po’ di fiducia più che mai necessaria. Ma se dovesse andar male, allora ci sarebbe il rischio di un crollo verticale. (continua dopo la foto)

il primo colpevole del momento no sarebbe stato individuato da Chivu: allo Stadium, al minuto 91 di Juventus-Inter, il tiro non irresistibile di Adzic che ha dato la vittoria alla juventus costerà caro a Sommer, già colpevole di essersi gettato in ritardo sulla frustata di Yildiz nel primo tempo.
Cristian Chivu ne ha discusso con lo staff e sembra orientato a cambiare già ad Amsterdam: contro l’Ajax dovrebbe toccare a Josep Martinez, il vice spagnolo che non gioca dall’11 maggio, dalla vittoria sul Torino. Dietro questa scelta, che è anche un messaggio al gruppo in vista del debutto in Champions.
Da parte del mister rumeno non c’è una volontà punitiva. Sommer resta un portiere affidabile ed esperto, ma il tecnico croato vuole capire se Martinez possa diventare una risorsa sulla quale investire. Non a caso lo svizzero è all’ultimo anno di contratto e a giugno lascerà Milano: questo potrebbe essere il momento giusto per iniziare il casting dei successori, guardando prima in casa e poi eventualmente sul mercato.
Certo, fa una certa impressione il fatto che l’Inter, alla terza giornata di campionato e alla vigilia del debutto in Champions, appaia davvero come un cantiere aperto, come aveva affermato giorni fa lo stesso allenatore. E anche questo solleva grandi interrogativi sulla gestione estiva e sulle strategia, che a molti appaiono confuse e fumose, della società.
Martinez, in ogni caso, conosce già la Champions League: l’ha assaggiata con l’Inter proprio in Olanda, nell’ultimo ottavo contro il Feyenoord, uscendo imbattuto con il 2-0 firmato Lautaro e Thuram. Sempre nel Benelux, a Bruges, aveva già vissuto un’altra notte europea felice con il Lipsia quattro anni fa (5-0 con un altro clean sheet). (continua dopo la foto)

La squadra ha incassato sei gol nelle ultime due partite, peggiore partenza in Serie A degli ultimi 14 anni. E Chivu sera che il portiere spagnolo porti un po’ di positività. Mai, con Inzaghi in panchina, era stato preferito al titolare per ragioni tecniche: aveva giocato solo per infortuni o turnover. Adesso la situazione cambia, anche in virtù dei 13,5 milioni spesi per acquistarlo dal Genoa.
Con Martinez, Inzaghi aveva perso una sola partita su dieci (la semifinale di ritorno in Coppa Italia contro il Milan), numeri che si spera portino fortuna. Il segnale non è definitivo, ma è indicativo: l’Inter lavora sul presente e guarda al futuro, cercando nuove soluzioni e certezze in un momento di transizione complesso e che solleva interrogativi anche economici.
In molti si chiedono per esempio, il senso di acquistare per cifre considerevoli (50 milioni in due) giocatori che, non scendendo mai in campo, non solo non aiutano la squadra, ma in prospettiva – continuando così – perderanno inevitabilmente di valore. E i dubbi sulla gestione societaria, fra tifosi e addetti ai lavori, non fanno che aumentare ogni giorno che passa.
Leggi anche:
- Inter, Marcus Thuram spiega le risate con il fratello in campo a Torino: caso chiuso?
- Allegri si è già ripreso il Milan e i suoi tifosi: le mosse vincenti del Mister