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Tragedia di Mestre, la tremenda notizia per le famiglia delle vittime

Martedì scorso un terribile incidente ha strappato la vita a 21 turisti e 15 sono rimasti gravemente feriti. Un bus è precipitato da un cavalcavia a Mestre. C’erano due bambini e una ragazza di 24 anni incinta, tra le vittime della tragedia. Le indagini sono in corso per capire responsabilità dell’accaduto. L’autista ha sbagliato qualcosa o ha avuto un malore? Il guardrail che doveva sorreggere il mezzo era danneggiato e non sicuro? Tutte domande alle quali le autorità dovranno trovare risposta. C’è un’altra questione che potrebbe mettere in ulteriore difficoltà le famiglie delle vittime che già a causa dell’incidente hanno vissuto un dolore immenso. (Continua dopo le foto)

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Incidente Mestre, l’assicurazione potrebbe non risarcire le famiglie delle vittime

Ci sono le famiglie dei 21 morti e dei 15 feriti che potrebbero non ricevere nemmeno un euro. Questo per una clausola dell’assicurazione. L’articolo 2051 del codice civile dice che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”, spiega il Corriere della Sera. E sfortunatamente per le famiglie delle vittime, se si dimostrasse che l’incidente è stato causato da un “caso fortuito”, l’assicurazione non dovrebbe risarcirli per le gravi perdite subito. Cosa significa? (Continua dopo le foto)

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Cos’è il “caso fortuito” nell’incidente di Mestre

Caso fortuito è un evento imprevedibile ed eccezionale che si inserisce d’improvviso nell’azione del soggetto. E quindi il malore dell’autista potrebbe essere così considerato. Tutto quindi dipende dall’autista dell’autobus, Alberto Rizzotto, anche lui vittima della tragedia. Se sarà confermato il malore per il conducente 40enne allora si configurerebbe il “caso fortuito”. L’autista né la compagnia del bus in questo caso avrebbero colpe e le famiglie non verrebbero risarcite. L’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto dunque darà una svolta non solo alle indagini, ma anche alla questione assicurazione. (Continua dopo le foto)

Sul tavolo un risarcimento da 50 milioni di euro per i morti

 L’esito delle indagini e soprattutto l’autopsia potrebbe diventare campo di battaglia legale quindi. “Abbiamo un massimale da 50 milioni di euro”, aveva affermato l’amministratore delegato de La Linea Spa, società della quale fa parte il bus in questione. Se la società dovesse non risarcire i familiari, di certo non ne uscirebbe con una buona reputazione. Le indagini si incentrano anche sulla questione del guardrail. Il guardrail che costeggiava il cavalcavia è stato messo sotto esame per verificare se fosse a norma e se avesse dei buchi o dei varchi di servizio che potrebbero aver favorito la caduta del bus.