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In Comme des garçons la storia vera delle pioniere del calcio femminile francese

La sempre maggior attenzione riservata dai media al calcio femminile ormai non si limita ai risultati e ai prossimi impegni della nostra nazionale di calcio, per quanto importanti. La conferma arriva dall’interesse raccolto da un film presentato all’ultimo BAFF – B.A film Festival di Busto Arsizio: il francese Comme des garçons dell’esordiente Julien Hallard. Disponibile su iTunes e GooglePlay con il titolo italiano di Lascia che le ragazze giochino, vi si racconta la storia vera delle Les Filles de Reims e i primi passi del calcio femminile d’Oltralpe.

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La nascita della nazionale francese di calcio femminile

Mentre in Italia le cronache datano la nascita della Federazione Italiana Calcio Femminile al marzo del 1968, in Francia tutto risalirebbe all’anno successivo, con l’annuncio del giornalista sportivo Pierre Joffroy. Dalla sua inserzione sul quotidiano sportivo di Reims, per trovare donne che giocassero a calcio per un evento legato al giornale, prende le mosse la storia messa in scena.

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Che dopo il caso iniziale, ci racconta dell’avventura dietro la creazione – nel 1971 – della Nazionale di calcio femminile francese. Una conquista ottenuta sul campo, dalla pioniera interpretata sullo schermo da Vanessa Guide e dal suo gruppo di ragazze, mamme e casalinghe divenute squadra dopo aver scoperto di avere una propria identità.

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Le Filles de Reim, le prime calciatrici

Fu una vera lotta quella delle Filles de Reim, ma la premessa raccontata dal film è la stessa che diede origine alla loro vicenda. Alla quale il regista francese si è liberamente ispirato per il suo film, che ha iniziato a scrivere nel 2012 dopo esserne venuto a conoscenza per caso, seguendo un programma radiofonico… “Mi sono innamorato di questa storia – ha raccontato. – Nel 1968 le ragazze non giocavano a calcio. Non era proibito, ma non si faceva, tutto qui. La federcalcio francese non aveva rilasciato licenze per le donne. Le ragazze di Reims guidarono la lotta contro i pregiudizi con determinazione, talento e molto humour”.

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Loro furono la spina dorsale della prima squadra femminile francese, arrivando a giocare in competizioni non ufficiali in Messico, Asia e negli Stati Uniti. E a confutare il timore di molti loro connazionali che lo sport potesse renderle troppo mascoline. Grazie a queste giovani donne, di lì a poco altre squadre iniziarono a fiorire, fino a scontrarsi nel primo campionato nazionale ufficiale nel 1974.

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In scena un femminismo diverso

Un’epopea femminista, ma di un “femminismo pratico” – come lo definisce lui – e molto diverso da quello di Simone de Beauvoir, Elisabeth Badinter o della FML. Erano postine, figlie di contadini o casalinghe… Senza una vera coscienza politica, ma con il desiderio di giocare a uno sport riservato agli uomini e di cambiare l’ordine prestabilito delle cose. Le protagoniste di una commedia sportiva ‘in costume’ molto particolare e dalla eco decisamente moderna.

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Di seguito la sinossi italiana del film:

Reims, 1969. Il trentenne Paul Coutard, seduttore inveterato e giornalista sportivo presso il quotidiano Le Champenois, in occasione della festa annuale del giornale decide di organizzare una partita di calcio femminile per sfidare il suo direttore. La sua migliore nemica, Emmanuelle Bruno, segretaria di direzione, si ritrova costretta ad aiutarlo. Senza saperlo, i due si lanceranno insieme nella creazione della prima squadra femminile di calcio della Francia.

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