“Si temono mille morti”
Il passaggio di Chido su Mayotte ha distrutto capanne, spazzato via tetti di lamiera, divelto pali dell’elettricità e sradicato alberi. In tutto il territorio molte strade sono impraticabili, rendendo difficili i soccorsi. “È una carneficina“, ha dichiarato all’Agence France-Presse Ousseni Balahachi, un infermiere in pensione residente a Mamoudzou, la capitale amministrativa di Mayotte. Il locale ospedale è stato allagato e l’uomo afferma che potrebbe non essere in grado di curare i molti feriti.
Ousseni Balahachi ha inoltre dichiarato che molti immigrati privi di documenti provenienti dalle baraccopoli non avevano raggiunto i rifugi messi a disposizione dalla prefettura “pensando che sarebbe stata tesa loro una trappola” finalizzata a rastrellarli e deportarli fuori dai confini”. (continua dopo la foto)
I soccorsi
Per far fronte all’emergenza, è stato organizzato un ponte aereo e marittimo con l’isola di La Réunion, a 1.400 km di distanza. Mezzi, attrezzature e personale medico stanno arrivando per supportare la popolazione e affrontare la catastrofe. Con strade impraticabili, pali dell’elettricità divelti e interi villaggi spazzati via, il ciclone Chido ha messo in ginocchio il dipartimento più povero della Francia.
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