Il ciclone Chido si è abbattuto sull’isola di Mayotte, territorio francese d’oltremare nell’Oceano Indiano, fra il Madagascar e il Mozambico. Chido ha portato con sé raffiche di vento che hanno superato i 220 km orari, devastando un territorio in cui almeno un terzo delle persone vive in alloggi precari.
Il ciclone Chido devasta tutto
Non c’è ancora un bilancio definitivo sul numero di persone morte a causa del violento ciclone tropicale che sabato ha colpito l’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare francese che si trova nell’oceano Indiano, fra il Madagascar e il Mozambico: al momento i morti accertati sono 11, ma secondo le autorità locali potrebbero essere diverse centinaia, se non addirittura migliaia. Ed è già allarme per la contaminazione dell’acqua e la trasmissione di malattie infettive. Il ciclone Chido è il più intenso fra quelli che hanno colpito l’arcipelago negli ultimi 90 anni. L’acqua e il cibo scarseggiano, mentre le baraccopoli sono ridotte a un campo di rovine.
Particolarmente drammatica è la condizione degli immigrati irregolari che, temendo un rastrellamento, non hanno raggiunto i rifugi organizzati dalle autorità. Si stima che su una popolazione di circa 320.000 abitanti, oltre 100.000 siano presenti illegalmente, complicando ulteriormente il conteggio delle vittime e la gestione della crisi.
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