È morto il 12 luglio uno dei maestri storici dell’atletica italiana. Quattordici medaglie internazionali, podi ai mondiali, promotore della parità nello sport, è morto a 87 anni una delle figure di riferimento dell’atletica azzurra.
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Ci lascia una vera leggenda
Se n’è andato Pietro Pastorini, leggenda della marcia italiana. Nato nel Pavese per poi trasferirsi a Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro. Pastorini, oltre ad aver portato l’atletica tra i ragazzi della periferia milanese, è stata una figura carismatica della specialità del “tacco-punta” in Italia. E’ stato organizzatore di tante gare, eventi, nonché speaker appassionato con la sua inconfondibile voce roca. (continua dopo la foto)
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Chi era Pietro Pastorini
Dopo aver praticato la marcia, Pietro Pastorini ha cominciato ad allenare nel 1973, soprattutto con la Nuova Atletica Astro, avviando allo sport migliaia di giovani: all’inizio, con il suo proverbiale spirito di iniziativa, segnando le strisce su una via a fondo chiuso per dare una possibilità di riscatto ai ragazzi delle zone di frontiera urbana. È stato anche tra i promotori della marcia femminile e animatore del Trofeo Ugo Frigerio, circuito di manifestazioni che da più di mezzo secolo è culla di campioni. Era un maestro e come tale misurava i risultati dal numero di persone a cui ha dato degli strumenti per vivere: non si contano. Nel 2017 era stato premiato con la “Quercia al merito di III Grado”, l’onorificenza più prestigiosa dell’atletica italiana.
Tra i suoi più grandi successi sicuramente l’aver portato all’oro mondiale Michele Didoni nella 20 chilometri di marcia a soli 21 anni e Giovanni Perricelli all’argento mondiale della 50 km nell’edizione di Goteborg 1995. (continua dopo la foto)
Il cordoglio
Antonio La Torre, oggi direttore tecnico della nazionale azzurra, allenatore di Brugnetti accompagnato all’oro olimpico della 20 km nel 2004, dice di lui: “Rappresentava la marcia in modo sviscerato e appassionato, ha allevato molti discepoli, un catalizzatore. Ha davvero fatto del bene a questo mondo“
“Ai familiari vanno le più sentite condoglianze e l’abbraccio del presidente della Fidal Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutto il mondo dell’atletica“, si legge in una nota della Fidal. La camera ardente è stata allestita a Mede (Pavia). Il presidente Mauri, il Consiglio Regionale FIDAL Lombardia e tutta l’atletica lombarda “si stringono con affetto attorno alla famiglia Pastorini in questo momento di grande dolore“.