La morte di Giulia Cecchettin ha gettato nello sconforto un paese intero. Ancora una volta una donna è rimasta vittima di un uomo che si credeva il padrone del mondo. Il nome della 22enne si è aggiunto alla lunga lista dei femminicidi commenssi in Italia nel 2023, raggiungendo la cifra di 105 donne uccise solo per essere tali. La nonna paterna di Giulia, Carla Gatto, ha ricordato la nipote portando all’attenzione non solo alcuni aspetti del carattere della ragazza, ma anche raccontando alcuni episodi significativi che hanno preceduto la sua morte. (Continua a leggere dopo la foto)
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Giulia Cecchettin, lo straziante annuncio della nonna: “È tremendo”
La nonna paterna di Giulia, Carla Gatto, ha deciso di dare voce a sua nipote raccontando alcuni aspetti del suo carattere e della sua vita prima dell’omicidio: “Un giorno venne a trovarmi e mi disse di aver mollato ‘Pippo’. Aveva già deciso il suo futuro: dopo la laurea triennale, che tutti aspettavamo come una festa, avrebbe frequentato un corso per illustratrice di libri, cui si era già iscritta. Non era preoccupata per la discussione della tesi, né per quel suo ex che aveva lasciato a causa della sua possessività. Piuttosto il suo era un sentimento di pena nei confronti di chi non accettava la separazione, per questo non aveva interrotto i contatti con lui”.
Infine, la nonna paterna di Giulia ha ricordato quando la nipote le raccontò di aver lasciato Filippo perché considerato “troppo possessivo”. La donna le rispose affermando che era stata una scelta giusta: “Ma lui insisteva, a volte le chiedeva di accompagnarlo a fare acquisti e lei non riusciva a rifiutare. Forse si sentiva in colpa e cercava di convincerlo ad accettare la realtà. Nessuno poteva immaginare. Ora è un momento davvero tremendo, siamo persi. E ci sono le formalità e le indagini che devono fare il loro corso”. (Continua a leggere dopo le foto)
Quando tornerà Filippo in Italia
Era fermo sulla corsia di emergenza dell’autostrada che collega Monaco a Berlino. Due automobilisti hanno notato la stranezza di quell’auto a bordo strada senza le quattro frecce di emergenza e hanno avvertito la polizia. Arrivata una pattuglia, dopo un rapido controllo della targa con il database, la Polizia ha immediatamente identificato Filippo Turetta, il soggetto del mandato d’arresto europeo spiccato dal giudice di Venezia. È stata questa la fine della fuga del 22enne padovano indagato per l’omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin, coetanea, trovata due giorni fa senza vita in un dirupo vicino al lago di Barcis, sulle Prealpi pordenonesi.
Sottoposto al fermo giudiziario, come riportato da Il Corriere della Sera, e poi portato davanti al giudice del Landesgericht a Halle che ha confermato il suo arresto, ha capito che i tempi del ritorno in Italia sarebbero stati brevi. E alla domanda del giudice, se accettava l’estradizione, ha risposto senza esitazioni: “Mandatemi pure in Italia”. Resta un passaggio da fare: la decisione, a partire da oggi, da parte del Tribunale regionale superiore (l’Oberlandsgericht), se accettare la richiesta d’estradizione italiana. Ma si tratta di una formalità: le carte sono pronte, tradotte in tedesco, le pressioni italiane forti, i rapporti tra i due Paesi ottimi. Il sì arriverà forse “nelle 48 ore” auspicate e preannunciate dal ministro Tajani. Poi spetterà ai carabinieri raggiungere il carcere tedesco di Halle, e riportarlo a casa, su un volo di linea. Una volta tornato le Forze dell’Ordine cercheranno di fare chiarezza su quanto accaduto a Giulia.