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Giulia Cecchettin, dall’autopsia i dettagli orribili sull’omicidio

Si è concluso nel peggiore dei modi il caso della scomparsa di Filippo Turetta e Giulia Cecchettin, i due ex fidanzati 22enni di cui si sono perse le tracce da sabato 11 novembre in Veneto, dove vivono con le loro famiglie. Il corpo senza vita della ragazza è stato rinvenuto nei pressi del lago di Barcis, a Pordenone, dopo 7 giorni di ricerche, mentre il giovane è stato fermato in Germania, vicino a Lipsia. Ora, una volta tornato in Italia, durante l’interrogatorio ha ammesso di aver ucciso la sua fidanzata. In queste ore, invece, si è svolta sul corpo di Giulia l’autopsia che andrà a chiarire i punti oscuri di questa storia. (Continua a leggere dopo la foto)

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Giulia Cecchettin, dall’autopsia i dettagli orribili sull’omicidio

Giulia Cecchettin, dall’autopsia i dettagli sulle fasi del delitto, con quell’ultimo colpo fatale al collo durante la lotta disperata. E per Filippo Turetta avanza l’aggravante della crudeltà. Sono 26 le ferite trovate sul corpo della ragazza, lasciato in una scarpata vicino al lago di Barcis, e riportate nell’ordinanza firmata dal gip Benedetta Vitolo. Come riporta il Corriere, alcune inferte quando era già morta, altre segno del trascinamento del corpo. Quelle alla testa, invece, sono state causate dalla violenta caduta quando ha cercato disperatamente di scappare dall’auto di Turetta nell’area industriale di Fossò. Ma è su una in particolare che si è concentrato l’esame autoptico, eseguito alle 9 di oggi 1° Dicembre 2023 dall’anatomopatologo Guido Viel, ovvero la lesione al collo nella “regione latero-cervicale sinistra” e “cervicale posteriore”, dai “margini netti”. Una ferita profonda, segno di una coltellata letale, quasi istantanea. Dopo che Giulia era già stata colpita molte volte. Un elemento decisivo per poter contestare l’aggravante della crudeltà. Perché i tagli ai palmi delle mani emersi nel primo esame medico legale fanno ipotizzare che Giulia abbia lottato con il suo assassino, cercando di fermare le coltellate impugnando a mani nude la lama. (Continua a leggere dopo la foto)

Un omicidio brutale

Le prime coltellate vicino a casa, l’aggressione a Fossò quando Giulia era ancora in grado di correre via con Filippo Turetta che la insegue, la butta a terra e le fa perdere i sensi sono tutti dettagli orribili che saranno forse decisivi per arrivare all’ergastolo. Mentre si svolgeva l’autopsia su Giulia, Turetta è stato ascoltato di nuovo. Dopo la decisione di non rispondere al gip martedì, limitandosi a spontanee dichiarazioni, è possibile che Turetta oggi faccia lo stesso. Intanto ieri il comando generale dell’Arma ha diffuso una nota a tutti i comandi dei Carabinieri. In “caso di violenze, maltrattamenti e atti persecutori” è fondamentale “un’accurata e tempestiva gestione degli interventi”. Ogni segnalazione deve essere “gestita con la massima attenzione”.