L’arresto di Rexal Ford in Grecia
Ford è stato fermato a Salonicco, in Grecia, mentre si trovava in transito. L’arresto è stato possibile anche grazie alla collaborazione tra le autorità greche e quelle italiane, e alla diffusione internazionale del mandato di cattura. L’uomo non ha opposto resistenza, ma non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Resta ora da definire il nodo dell’estradizione: le autorità italiane stanno procedendo con la richiesta, ma i tempi non sono immediati. Si parla di 20-25 giorni per il completamento della procedura, ma non è escluso che gli Stati Uniti possano chiedere la consegna di Ford, in quanto cittadino americano.

Inchiesta ancora aperta
La Procura di Roma sta intanto valutando la possibilità di inviare una delegazione in Grecia per interrogare direttamente l’indagato, in attesa del suo trasferimento in Italia. L’obiettivo è chiarire i rapporti tra l’uomo e le due vittime, il movente del presunto omicidio e l’eventuale presenza di complici o testimoni. Nel frattempo, le autorità italiane stanno ricostruendo i giorni precedenti al duplice delitto, basandosi su testimonianze, video di sorveglianza e movimenti tracciabili dell’uomo. Un ruolo centrale sarà giocato proprio dalla foto del 5 giugno, che dimostra il contatto diretto e recente tra Ford e la neonata, un elemento che ora assume un peso determinante nel procedimento giudiziario. La vicenda ha colpito profondamente l’opinione pubblica, per la sua brutalità ma anche per i molti punti oscuri che ancora la circondano. La trasmissione Chi l’ha visto?, che ha contribuito a fornire elementi chiave alle indagini, continua a raccogliere segnalazioni da parte dei cittadini. Il loro contributo potrebbe essere decisivo per fare piena luce su quanto accaduto a Villa Pamphili.
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