
La posizione della famiglia Poggi: Stasi è il colpevole
I genitori di Chiara non si oppongono alle nuove indagini, ma non credono possano portare a una revisione della verità processuale che ha condotto Alberto Stasi in carcere con sentenza definitiva. Lo dicono apertamente, con determinazione: «Noi non siamo contrari al fatto che facciano altri esami, li facciano pure. Però, siamo un po’ perplessi sui risultati che potrà dare questa nuova indagine. Non potrà portare a togliere Stasi dal suo ruolo di assassino di Chiara perché ci sono degli elementi ben precisi sui quali è stata provata la sua colpevolezza».
Parole che risuonano come un manifesto di resistenza alla riapertura di un processo già archiviato nella memoria di molti, ma non nei cuori della famiglia. Il padre, Giuseppe Poggi, ha ribadito come «un po’ tutti gli indizi ci portano ad Alberto Stasi. Il fatto di non aver mai dichiarato di avere la bicicletta nera da donna, il fatto che indossava delle scarpe pulite…». E ancora la madre, Rita Preda, sottolinea con chiarezza come siano stati messi insieme «sette elementi. L’esito della camminata, lo scambio dei pedali nella bicicletta, le impronte sul portasapone… sono tutti indizi che, insieme, diventano prove. Prove che hanno detto che lui è colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio».
La parola dei Poggi su Stasi riaccende il dibattito
È nel cuore dell’intervista che i Poggi si sbilanciano del tutto, ribadendo la loro posizione senza ombra di esitazione. E con parole che pesano come macigni su ogni ipotesi alternativa. “Quello a cui punta la difesa di Stasi è trovare degli elementi che possano consentirgli di chiedere la revisione“, affermano. Ma i Poggi non ci stanno: “Si continua a parlare delle telefonate fatte da Andrea Sempio a casa nostra e le si enfatizzano (ha fatto, mi pare, tre telefonate) e non si ricorda che, invece, il 13 agosto, il giorno in cui Chiara è stata uccisa, Alberto ne ha fatte molte di più. Perché le ha fatte? Lui sapeva che Chiara era a casa da sola, telefoni una volta, due-tre, sul fisso, sul cellulare, mandi un messaggio, a un certo punto se vedi che non ti risponde vieni a vedere. Ma lui sapeva già cos’era successo“.
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