Le implicazioni e i collegamenti con gli altri elementi del caso
Secondo quanto riportato dal sito Open, l’utilizzo di una tecnica scientifica avanzata e riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale cambia la prospettiva sull’interpretazione di un reperto rimasto per anni marginale nel processo. L’esito attuale, secondo cui il Dna sotto le unghie potrebbe appartenere ad Andrea Sempio, riapre un fronte investigativo e si collega ad altri elementi già presenti negli atti: le telefonate considerate anomale di Sempio verso la casa Poggi, l’impronta numero 33 sulle scale, e la questione dello scontrino di Vigevano usato come alibi. Singolarmente questi dettagli non hanno mai indirizzato l’inchiesta in modo definitivo, ma la nuova compatibilità genetica li riporta all’attenzione degli inquirenti.

Nuove indagini e possibili scenari futuri
Parallelamente, resta aperto anche il filone relativo alla presunta «corruzione» dell’ex pubblico ministero Mario Venditti, ora oggetto di approfondimento da parte dei magistrati di Brescia. Questo aspetto si inserisce in un quadro processuale già complesso, segnato da anni di controversie, sentenze e richieste di revisione. Sebbene la nuova perizia non risolva tutti i punti oscuri, rappresenta un elemento che potrebbe incidere profondamente sul percorso giudiziario. Per la prima volta, il Dna a lungo considerato inutilizzabile assume un ruolo potenzialmente decisivo, delineando un possibile sviluppo fondamentale per la seconda fase dell’inchiesta.