Il provino mai fatto al Teatro dell’Opera
Tra le storie assurde che circondano Kaufmann, ce n’è una che, se non fosse vera, sembrerebbe partorita da una mente in pieno delirio. Qualche settimana prima dell’omicidio, il 46enne si sarebbe presentato al Teatro dell’Opera di Roma, in Piazza Beniamino Gigli, chiedendo di fare un provino per diventare cantante lirico. Nessuna formazione musicale, nessun curriculum, ma un cognome importante da giocarsi: Kaufmann, proprio come Jonas Kaufmann, il celebre tenore tedesco.
Ad accoglierlo c’era solo un portiere di turno, che – perplesso – gli avrebbe spiegato che non era possibile presentarsi senza appuntamento, consigliandogli di inviare una mail. La mail fu inviata, ma – secondo quanto ricostruito da Repubblica – non ricevette mai risposta. Quella scena surreale, quella voglia disperata di entrare nel mondo dello spettacolo, aggiunge un tassello grottesco a una personalità già fuori dagli schemi.

Cosa racconterà ora ai magistrati?
Ora che Kaufmann è in viaggio verso l’Italia, la Procura è pronta a interrogarlo. Non solo sul duplice omicidio, ma su tutto ciò che ha costruito intorno a sé: le identità fittizie, i lavori mai realizzati, i comportamenti sopra le righe. Saranno analizzate anche le sue condizioni mentali, perché è evidente che qualcosa non torna nel suo equilibrio psichico.
Quel che è certo è che Francis Kaufmann è ben più di un sospettato: è un enigma umano e giudiziario che sembra sfuggire a ogni logica. E mentre la giustizia si prepara a fare il suo corso, l’opinione pubblica resta inchiodata a una domanda sola: chi è davvero Francis Kaufmann?
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