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Fra Cagliari e Genoa pareggio rocambolesco: clamoroso errore di Caprile

È stato un pomeriggio folle all’Unipol Domus: errori, espulsioni, rimonte e una punizione da centrocampo che si infila in porta per una dormita inspiegabile di Caprile. Finisce 3-3 tra Cagliari e Genoa, un pari che alla fine fa comodo a entrambe e racconta una partita fuori logica, giocata a ritmi altissimi. Il Cagliari resta lontano dalla zona rossa, il Genoa porta a casa un punto e fa felice De Rossi.

Attorno alla partita c’era molta curiosità. Daniele De Rossi, al primo vero match in panchina dopo la squalifica, e Fabio Pisacane, che da giovanissimo approdò al Genoa prima di essere fermato dalla sindrome di Guillain-Barré, hanno trasformato il prepartita in una storia a sé.

Pisacane non ha mai nascosto la gratitudine verso i medici che gli salvarono la vita, De Rossi e l’attuale tecnico del Cagliari condividono persino una passione: il Boca Juniors, stampato sul braccio dell’allenatore sardo e ultimo capitolo da calciatore per l’attuale guida del Grifone.

Il 3-3 di oggi è il terzo consecutivo tra queste due squadre in Serie A, cosa che non accadeva dal 1991-92, quando sulle panchine c’erano Ranieri, Mazzone e Bagnoli. Una curiosa coincidenza che dà il tono di una sfida mai banale.

La teoria dei reparti offensivi poco prolifici salta dopo pochi minuti: nel primo tempo arrivano quattro gol, due a testa, più una serie di occasioni clamorose. Parte meglio il Genoa, che sfiora il vantaggio con Norton-Cuffy e lo trova con una splendida azione: accelerazione di Colombo, girata “alla Gilardino” di Vitinha e 0-1. Colombo poi si divora il raddoppio davanti a Caprile, errore che segue la regola più antica del calcio: gol sbagliato, gol subito.

Sul ribaltamento, Borrelli colpisce di testa, Leali respinge quando il pallone ha già superato la linea. Il Genoa però non molla e torna avanti con un’azione da manuale: apertura millimetrica di Malinovskyi, tocco al volo di Thorsby e inserimento perfetto di Ostigard, terzo gol in tre partite. Ma la difesa del Grifone si addormenta subito dopo, e Deiola serve a Esposito il pallone del 2-2.

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La ripresa segue lo stesso copione. Colombo impegna Caprile, Ostigard sfiora la doppietta, poi entra di nuovo in scena Borrelli, che segna un gol quasi identico al primo: attacco alla profondità, forza fisica e freddezza per il gol del 3-2.

De Rossi mescola le carte inserendo Ekuban, Gronbaek e Carboni. Colombo trova un gol straordinario a dieci dalla fine ma l’arbitro annulla per il fuorigioco attivo proprio di Ekuban. Sembra finita, invece no.

All’87’ succede l’incredibile: Martin calcia una punizione da centrocampo, Caprile la lascia rimbalzare, la guarda, e il pallone rotola lentamente in porta. È il 3-3, è la fotografia di una gara folle. Nel finale si aggiunge anche il doppio giallo a Norton-Cuffy per fallo su Folorunsho, ulteriore ingrediente di una partita già pazzesca.

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