Formula 1, Il Gran Premio del Brasile ha offerto uno spettacolo indimenticabile, regalando la gara più movimentata della stagione e mettendo in luce l’effetto sorprendente delle gomme sul bagnato. Le condizioni atmosferiche hanno portato a risultati inaspettati, come la rimonta di Max Verstappen dal 17° posto fino alla vittoria, e il doppio podio delle Alpine di Esteban Ocon e Pierre Gasly, che hanno accumulato più punti in una sola gara rispetto al resto della stagione.
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Ma cosa ha portato a questo sconvolgimento? Un piccolo dettaglio aerodinamico: i 5 millimetri di differenza nel diametro tra gli pneumatici da asciutto e quelli intermedi. Nel GP del Brasile, la pista bagnata ha rimescolato le carte, favorendo team come Alpine, notoriamente svantaggiati da un motore meno potente rispetto ai concorrenti.
In queste condizioni, la gestione dell’acceleratore diventa più importante della pura potenza, permettendo a squadre come Alpine di mantenere il passo. Ma il fattore chiave è stata la maggiore altezza da terra causata dagli pneumatici intermedi, di diametro maggiore rispetto agli slick: un aumento di soli 5 mm (725 mm contro i 720 mm delle gomme da asciutto) ha alzato le vetture di quel tanto che bastava per impattare sull’aerodinamica.
L’altezza da terra è fondamentale per le auto a effetto suolo come quelle dell’attuale generazione di Formula 1. Anche una piccola variazione può influenzare in modo significativo il carico aerodinamico, favorendo o penalizzando le prestazioni della vettura.
Formula 1, l’importanza della scelta degli pneumatici sul bagnato
Oltre all’altezza da terra, la diversa rigidità della spalla degli pneumatici intermedi influisce sul modo in cui la gomma si deforma sotto il carico in curva e sotto la deportanza, variando l’aerodinamica della vettura. I team studiano accuratamente la deformazione delle gomme nei loro simulatori, perché queste modifiche possono alterare drasticamente il bilanciamento della vettura.
Per alcune auto, come la Ferrari di Charles Leclerc, queste variazioni hanno reso la guida estremamente difficile, con problemi di sovrasterzo e instabilità che il monegasco ha descritto come “molto difficili da gestire”. Anche per la Haas, come ha sottolineato il team principal Ayao Komatsu, i problemi di tenuta al posteriore causati dagli pneumatici da bagnato non sono nuovi, ma l’impatto dei bump di Interlagos ha esacerbato la perdita di carico, rendendo la gestione ancora più complicata.
Nonostante le difficoltà di alcune squadre, il podio è stato dominato da chi ha saputo adattarsi meglio al bagnato. Anche dopo la bandiera rossa, che ha consentito un cambio gomme senza perdita di posizione, i piloti vincenti hanno mantenuto un ritmo superiore, dimostrando che il successo finale è stato una questione di abilità e di adattamento alle condizioni variabili.
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