x

x

Vai al contenuto

Ferrari, ora fra Leclerc e Hamilton c’è un abisso: le parole dei piloti e le speranze di Vasseur

Ferrari, c’è un mezzo sorriso nel paddock, e ha il volto pulito di Charles Leclerc. C’è invece uno sguardo perso, affaticato, nascosto dietro le lenti scure: quello di Lewis Hamilton, sempre più in crisi. In una giornata complicata sul tracciato più tecnico della stagione, i due vivono momenti diametralmente opposti. Uno sembra aver trovato la strada. L’altro continua a perdersi.

“È stata una buona giornata” dice Leclerc, senza enfasi, ma con la certezza di chi ha ritrovato una direzione. “Questa pista è molto impegnativa, serve fiducia. Abbiamo fatto delle modifiche e la macchina è migliorata. La McLaren? Ancora più forte di noi, ma io sono fiducioso. Ho chiaro in mente quello che voglio e la direzione da seguire”.

Una frase che pesa come un setup riuscito: il pilota monegasco non fa proclami, ma mostra ottimismo. E soprattutto sembra, finalmente, avere in mano una monoposto che gli risponde. A differenza del suo compagno di scuderia, che dopo le libere è apparso quasi rassegnato.

Non benissimo” ammette Lewis Hamilton, e quando lo dice è come se mostrasse una crisi esistenziale. “Far funzionare le gomme soft resta molto complicato per me. Il sabato, finora, è sempre stato un problema. Spero che qui cambi qualcosa. Ci sono aspetti positivi, ma il problema è il feeling con le gomme. Abbiamo fatto dei cambiamenti. Vediamo”.

Una speranza, più che una convinzione. Un “vediamo” che sa tanto di resa. In un momento in cui molti piloti sembrano più brillanti di lui, il sette volte campione del mondo naviga a vista, in balìa di una macchina che non sente sua e di un tempo che parla da solo: più di un secondo di distacco dai primi, tredicesimo posto.

A fare il punto della situazione è Frédéric Vasseur. Il team principal Ferrari non si nasconde, ma intravede spiragli. “Questa è una pista complicata per via delle due curve ad altissima velocità. Ai piloti serve moltissima fiducia. Rispetto alla McLaren perdiamo tutto nelle prime quattro curve. Nelle restanti venticinque, ci difendiamo bene”.

Poi entra nel dettaglio: “La simulazione gara è andata bene. Il nuovo fondo risponde altrettanto bene. Dobbiamo capire se è un problema di gomme o altro. Gli ingredienti ci sono, ora dobbiamo cucinarli, mescolarli nel modo e nel momento giusto. Cosa che fin qui non abbiamo fatto, se non in qualche occasione”.

E su Hamilton? Lo protegge, ma non nega le difficoltà: “La sua simulazione gara è andata bene, lo aspettiamo in qualifica”. Con gomme medium nuove, Leclerc ha aperto con un 1’29”477, poi sceso a 1’29”002. Hamilton ha faticato a entrare nel ritmo: prima 1’31”353, poi un 1’29”949. Con le soft, Charles ha stampato un ottimo 1’28”749. Hamilton, invece, non è andato oltre l’1’29”371. Numeri che raccontano un equilibrio che non c’è.

Nel finale di sessione, entrambi hanno caricato carburante per la simulazione gara. Ma l’incidente di Yuki Tsunoda ha interrotto il lavoro. Solo due giri a testa prima della bandiera rossa. Poi partenza da fermo per tutti. Leclerc ha chiuso con 22 giri totali, Hamilton uno in più, ma con meno certezze.

Domani sarà tempo di qualifiche, e lì conterà tutto: feeling, fiducia, assetto, coraggio. Ma oggi qualcosa è già chiaro. Leclerc sembra in ascesa, deciso, centrato, convinto. Hamilton, invece, sembra ancora prigioniero di una macchina che non lo capisce. O viceversa.

Leggi anche: